Poco meno di cinquecento tamponi esaminati nelle ultime 24 ore e solo due casi rilevati.
Dati che autorizzerebbero un cauto ottimismo, specie se paragonati ad altre situazioni attuali nel mondo, se non fosse che da diverse parti del Paese arrivano voci insistenti di altri contagi e positività date per certe che non sarebbero nei registri del Ministero della Sanità. Si parla ad esempio di sei medici delle strutture d’emergenza già colpiti dal virus, così come di alcuni parlamentari contagiati dal senatore della circoscrizione di Rabai, nella Contea di Kilifi che a sua volta era stato in contatto con il Vice Governatore Gideon Saburi, attualmente agli arresti domiciliari e sotto processo per essersi sottratto alla quarantena al suo ritorno in Kenya, lo scorso 13 marzo, dopo essere stato in Germania.
Nella conferenza stampa quotidiana, il Capo del Dipartimento della Sanità del Kenya Mercy Mwangangi ha annunciato che il numero di contagiati dal virus Covid-19 nel Paese è salito a 191.
I due ultimi positivi sarebbero un infante di 2 anni e una persona di 32 anni, equamente ripartiti tra la Contea di Nairobi e quella di Mombasa. Uno sarebbe cittadino keniano ed uno straniero, ma nessuno di loro ha viaggiato recentemente all’estero.
Nel computo totale,  109 dei pazienti sono maschi, mentre 82 sono femmine.
Mwangangi ha anche dato i numeri dei contatti relativi ai positivi che sono stati monitorati, sono per adesso 2054 di cui 1546 sono stati dimessi dopo i 14 giorni di quarantena, mentre altri 508 sono ancora in isolamento e vengono seguiti con attenzione.
Anche altri due pazienti che avevano contratti il virus sono stati dimessi, portando il numero dei guariti a 24.  
Il portavoce del Ministero della Sanità ha anche ricordato le nuove leggi che impongono l’utilizzo della mascherina ovunque e che impongono di lavarsi frequentemente le mani e rispettare le distanze di almeno un metro tra individui, oltre a non salire su mezzi privati in più di due, compreso il guidatore.