Sarà un ramadan insolito, minore anche per i mussulmani del Kenya ed in particolare i tanti che vivono sulla costa.
Per il mese di purificazione religiosa degli islamici non ci saranno particolari “proroghe” al coprifuoco deciso dal Governo keniano dallo scorso 6 aprile.
Lo ha annunciato ieri il Presidente Uhuru Kenyatta, comparando il periodo sacro dei seguaci di Maometto alla Pasqua cristiana.
“Non abbiamo fatto eccezioni per i tanti cristiani durante la Pasqua – ha detto Kenyatta – e non ne faremo per gli amici mussulmani. L’emergenza purtroppo deve avere la precedenza su tutte le abitudini e chiediamo un sacrificio anche ai praticanti di ogni fede”.
Così a partire da questa mattina (AGGIORNAMENTO, inizio spostato a domani, sabato 25 aprile perché in Est Africa la luna non era visibile) sarà digiuno e preghiera solitaria per chi era solito recarsi ad adunate religiose e in moschea. Poi alle 6.30 arriverà l’Iftar, il momento di celebrazione della fine della giornata di digiuno che coincide con un pasto, tante specialità cucinate nei chioschi, solitamente anche nei locali (che oggi per decreto accettano solo clienti per il take away, ma molti sono già chiusi del tutto da tempo) e poi si prega tutti insieme, passando spesso la sera e la notte all’aperto, cosa che dalle 7 non sarà possibile.
Le comunità, per voce degli Imam e dei tanti muezzin della costa, sembrano aver recepito il messaggio, che arriva anche da molti politici di fede islamica come ad esempio il Governatore della Contea di Mombasa, Hassan Joho. Ognuno a casa propria e anche i momenti di preghiera diurni se all’aperto dovranno essere condotti con rispetto delle distanze sociali di almeno un metro e con mascherine al volto. Anche economicamente, per chi è solito vendere cibarie di ogni tipo, anche d’importazione come datteri e rape bianche, sarà sicuramente un bel danno.