La percentuale di positivi per tampone in Kenya crolla e arriva di poco sopra il 3% e il Presidente Kenyatta conferma che la curva pandemica è in fase discentente.
Tutto questo avviene mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità invita il Paese africano a non diminuire intenzionalmente il numero dei tamponi analizzati per sdrammatizzare.
Ma questa volta sono le percentuali a parlare chiaro e la differenza sempre in negativo tra i casi registrati e le guarigioni. Anche ieri, su 144 contagi (su 4260 tamponi fatti, come annunciato sopra, percentuale del 3,3%) sono state firmate 205 dimissioni di pazienti che erano ancora ricoverati in strutture sanitarie o seguivano cure domiciliari. Sono quasi 20 mila i guariti dal virus in Kenya.
Anche nell’ultimo giorno di agosto si sono palesati decessi collegati al Covid-19. Sono tre le persone che hanno perso la vita essendo anche positivi al Coronavirus. I decessi salgono così a 577.
Neanche a farlo apposta, Nairobi ha registrato la metà esatta dei casi di lunedì 31 agosto, ovvero 77 (quando si dice che Nairobi rappresenta la metà dei contagi è proprio vero). Mombasa torna a registrare qualche caso in più (18) mentre gli altri positivi sono sparsi in altre 16 contee con casi variabili tra i 9 e gli uno. Sulla costa oltre Mombasa solo un altro positivo, nella Contea di Kilifi.
Il Presidente Uhuru Kenyatta, durante la conferenza online di aggiornamento sulla situazione Covid-19 con le Contee ha ribadito che il Paese ha reagito molto bene alle emergenze e per questo nei tempi previsti dal Ministero della Sanità il picco è stato raggiunto senza grossi problemi e perdite ed ora dovrebbe iniziare la fase calante. Anche il popolo keniano secondo il Presidente si è dimostrato responsabile e collaborativo.
“Ma per fare ancora meglio – ha detto il Presidente – dobbiamo rimanere attenti e intellettualmente onesti e non cambiare il nostro approccio aggressivo. D’ora in avanti la resilienza diventa un aspetto fondamentale per sconfiggere il virus”.