Priorità sicurezza nazionale, questo il mantra del presidente del Kenya William Ruto, che domenica scorsa, durante un discorso a Lamu, ha ribadito che la vecchia usanza dei pastori di utilizzare le armi per proteggere il bestiame dagli agguati delle bestie feroci, dovrà finire e per questo il Ministero degli Interni ha lanciato un’amnistia di tre giorni a chi restituirà le armi senza licenza.
Specialmente nelle regioni del nord del paese in cui i banditi utilizzano fucili e mitragliatrici per razziare le mandrie altrui, in una guerra senza quartiere per la sopravvivenza. Per adesso sono state restituite pochissime armi da fuoco e munizioni, ma il Ministro degli Interni Kithuri Kindiki ha ribadito che non ci saranno proroghe e che ci sarà trovato in possesso di armi senza licenza sarà arrestato. Già 124 persone, nelle sei contee in cui sono in corso le operazioni di sicurezza (Baringo, Elgeyo Marakwet, Laikipia, Samburu, Turkana, and West Pokot) sono state arrestate per non aver rispettato il coprifuoco. Dopo i colloqui con il Segretario di Stato USA Anthony Blinken e con il presidente francese Emmanuel Macron, Ruto ha stabilito che la sicurezza per il paese è una priorità condivisa, perché il Kenya non è solo una nazione considerata stabile (consapevolezza rafforzata dal comportamento dei cittadini durante le elezioni dell’agosto 2022 e relativi strascichi polemici da parte dell’opposizione) ma anche un traino pacificatore per l’intera regione dell’Africa Orientale e dei “grandi laghi” che sta attraversando un momento difficile, tra la situazione al confine tra Repubblica Democratica del Congo e Ruanda e l’instabilità nel Sud Sudan.
Tra le misure appena approvate per combattere le rivolte regionali travestite da banditismo e spesso finanziate da piccoli “signori” locali, il Kenya ha firmato un protocollo d’intesa con l’Uganda per istituire un posto di frontiera a nord ovest del paese, dove Turkana e Pokot stanno imperversando nelle loro battaglie e anche in Uganda i pastori Karamojong fanno più o meno la stessa cosa. A questa soglia di attenzione alzata dal presidente Ruto, fa riscontro un periodo di relativa calma nelle zone turistiche del paese che, come si è visto nei giorni scorsi, sono alle prese con altre necessità, soprattutto quelle dei servizi e dell’antincendio, ma hanno vissuto un’alta stagione senza episodi criminali o di violenza degni di menzione.