Il Kenya si premunisce con nuove restrizioni per viaggiatori provenienti dal resto del mondo.
Oltre ai controlli più rigorosi all'arrivo, alla richiesta del QR code per chi arriva da ogni aeroporto internazionale e alla richiesta del tampone con certificato anti-contraffazione da e per tutti i Paesi africani (ma il controllo ultimamente è esteso a tutti, come abbiamo già fatto notare), il Governo keniano sta pensando di ripristinare il regime di quarantena di 14 giorni per chi proviene da Stati considerati a rischio.
In particolare il primo comunicato ufficiale emesso riguarda i cittadini provenienti da Spagna, Svizzera, Kuwait, Repubblica Ceca, Brunei e Thailandia.
La quarantena, valida da ieri lunedì 8 marzo, sarà effettuata in strutture, anche alberghiere del Paese a spese del viaggiatore.
Per adesso non ci sono altre Nazioni interessate da questo provvedimento, ma il Ministero della Salute in collaborazione con la task force per l’emergenza Covid-19 stanno monitorando la situazione di ogni singolo Stato e non è detto che nei prossimi giorni possano aggiungersi altre Nazioni. Questo avviene proprio mentre, questa settimana, è attesa la decisione del Presidente Uhuru Kenyatta sul possibile allentamento delle restrizioni nazionali.
Le attenzioni della popolazione e delle categorie del settore turistico, della ristorazione e del divertimento notturno, ma anche dei trasporti, sono rivolte alla possibile fine del coprifuoco, ormai in vigore da 11 mesi. Ma le notizie riguardanti l’aumento dei contagi e la presenza ormai conclamata di casi di “variante inglese” non autorizzano all’ottimismo, anche se negli ultimi giorni hanno fatto discutere alcuni comizi politici dei grandi leader nazionali seguiti da centinaia di persone senza il benché minimo rispetto dei protocolli Covid-19: gente ammassata e pochissimi che indossavano le mascherine. D’altro canto invece rimangono rigide le regole applicate negli hotel e nei ristoranti, con le distanze tra tavoli, il contingentamento dei clienti ed il termine del servizio rigorosamente alle 21.
Anche in Kenya, come nel resto del mondo, la situazione è in continuo evolversi e giorno dopo giorno possono esserci novità. Speriamo sempre positive, e non al virus.