“Molte nazioni durante questa nuova ondata hanno deciso di applicare restrizioni molto severe e stanno vedendo risultati, noi non vorremmo arrivare a questa situazione, non ci piacerebbe dover tornare ad un lockdown, ma se la situazione non dovesse migliorare bisognerebbe pensare a misure stringenti come quelle dello scorso anno”.
Le parole preoccupate del Direttore della Sanità Mercy Mwangangi, braccio operativo del Ministro Mutahi Kagwe, al termine della conferenza stampa che ha illustrato il crescendo di casi, decessi e ricoveri in terapia intensiva in Kenya, non fanno presagire nulla di buono per i prossimi giorni ed in vista delle festività pasquali che potrebbero significare un esodo da Nairobi verso i villaggi natii o i luoghi di vacanza per migliaia di cittadini.
Ieri sono stati ricoverati altri quattro parlamentari negli ospedali della capitale, ed uno è in già nell’unità di terapia intensiva.
Mercy Mwangangi ha lanciato un avvertimento alla nazione, rea a suo dire di essersi dimenticata le restrizioni ed il pericolo che il Paese possa vedere ancora un grande incremento di casi di Covid-19 e di situazioni gravi e decessi.
Sicuramente i prossimi giorni saranno decisivi, con la percentuale del 17% che deve assolutamente scendere se si vuole evitare la chiusura dei confini delle Contee, nello specifico quelle della Rift Valley dove si registrano la maggior parte dei contagi. Chiudere la capitale significherebbe inibire i viaggi e mettere in crisi per l’ennesima volta il turismo, ma forse è la soluzione più saggia in questo momento, anche perché dopo la Pasqua solitamente la stagione turistica si considera chiusa.
Da una parte ci sarebbe l’ipotesi di far fare cassa ad hotel ed attività che hanno sofferto tanto in quest’ultimo anno, dall’altra c’è scetticismo su come vengono applicati i protocolli e sulla reale percezione del pericolo da parte della maggioranza dei keniani.
Vedremo quindi nei prossimi giorni quali saranno le decisioni del Governo dopo l’avvertimento del Direttore sanitario. Il Ministro Kagwe aveva già chiesto ai governatori delle Contee di inasprire i controlli su chi non rispetta le regole. Ieri alcuni governatori, specie nella zona del Lago Vittoria, hanno applicato misure di attenzione supplementari ed a loro volta hanno minacciato chiusure dei loro confini. Sulla costa permane una situazione migliore, a livello ufficiale, ma non è certo questa un’autorizzazione a considerarsi esenti da una prossima nuova ondata.