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UNESCO conferma gli 8 patrimoni dell'umanità del Kenya

Dal Turkana a Lamu, ecco dove si trovano le 8 meraviglie

26-09-2024 di redazione

Anche quest'anno è stato confernato che sono 8 ad oggi i “patrimoni dell’umanità” riconosciuti dall’UNESCO in Kenya.
La città vecchia di Lamu, Fort Jesus a Mombasa, i luoghi sacri di preghiera (Kaya) dei Mijikenda nell’entroterra di Kilifi, le rovine della città araba di Gede, il sito archeologico Thimlich Ohinga sul lago Vittoria, più le riserve del Monte Kenya, del lago Turkana e i grandi laghi della Rift Valley.
Ma i patrimoni non hanno solo bisogno di coccarde, la strada affinchè siano protetti e utili, è che il riconoscimento, più che dall’UNESCO che può al limite aiutare con fondi, il cui utilizzo pratico ci è ancora sconosciuto, è quello della consapevolezza da parte della propria gente di avere in casa dei tesori e del dovere morale, culturale e d’amor patrio di tramandarli.
Il poter vedere questi luoghi come una risorsa, inserirli nei programmi scolastici, in gite, film, farli amare attraverso i mezzi moderni della tecnologia.
Il ministero dell’Istruzione, recentemente, ha dichiarato che la protezione dei siti è parte integrante dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile adottata da tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite nel 2015. “Il Kenya è ricco di diversità e patrimonio culturale. Abbiamo otto siti del Patrimonio mondiale in tutto il Paese che dobbiamo proteggere per promuovere l'unità e la comprensione tra le persone” ha detto il ministro Julius Ogamba.
L’UNESCO ha confermato la collaborazione, anche se all’atto pratico non è chiaro come si interverrà.
Sicuramente le problematiche più importanti riguardano la conservazione della costruzione di Fort Jesus, una delle più antiche testimonianze dell’arrivo europeo in Est Africa, della città vecchia di Lamu, intaccata e attaccata dal progresso, oltre alla delimitazione fisica delle Kaya sacre Mijikenda, oltre alla cura ambientale di parchi e riserve.
Vediamo nel dettaglio gli otto patrimoni.


PARCO NAZIONALE E FORESTA DEL MONTE KENYA

E’ il primo patrimonio dell’umanità iscritto dall’UNESCO. Con i suoi 5.199 metri d’altezza, il Monte Kenya è la seconda vetta più elevata dell'Africa dopo il celeberrimo Kilimanjaro. Si tratta di un antico vulcano spento, che durante il suo periodo di attività (circa 3 milioni di anni fa) si stima arrivasse oltre i 6.500 metri.
Sulla montagna ci sono 12 ghiacciai residui, tutti purtroppo in regime di scioglimento, e quattro cime secondarie frastagliate. Con esse e i pendii mediani ricoperti di foreste, il Monte Kenya è uno dei paesaggi più incredibili e affascinanti dell'Africa orientale. L'evoluzione e l'ecologia della sua flora afro-alpina costituiscono un esempio eccezionale di processi ecologici e biologici.


LAGO TURKANA

Patrimonio dell’umanità per l’UNESCO dal 1997, il Turkana non è solo il più salino dei grandi laghi africani, ma soprattutto un laboratorio eccezionale per lo studio delle comunità vegetali e animali. I tre parchi nazionali fungono da scalo per gli uccelli acquatici migratori e sono importanti zone di riproduzione per il coccodrillo del Nilo, l'ippopotamo e una varietà di serpenti velenosi. I depositi di Koobi Fora, ricchi di resti di mammiferi, molluschi e altri fossili, hanno contribuito alla comprensione dei paleoambienti più di qualsiasi altro sito del continente.

 

LA CITTA’ VECCHIA DELL’ISOLA DI LAMU

La Città Vecchia di Lamu è il più antico e meglio conservato insediamento swahili dell'Africa orientale, che conserva le sue funzioni tradizionali. Costruita in pietra corallina e legname di mangrovia, la città è caratterizzata dalla semplicità delle forme strutturali arricchite da elementi come cortili interni, verande e porte in legno elaboratamente intagliate. Dal XIX secolo Lamu ospita importanti festival religiosi musulmani ed è diventata un importante centro per lo studio delle culture islamica e swahili. E’ il terzo sito dichiarato dall’UNESCO, protetto dal 2001.

SITO ARCHEOLOGICO E CITTA’ STORICA DI GEDI TRA MALINDI E WATAMU

Immersa in un distaccamento della foresta pluviale costiera di Arabuko Sokoke, la città abbandonata di Gedi fu una delle più importanti città swahili della costa dell'Africa orientale dal X al XVII secolo. Durante questo periodo, essendo più vicina al mare di oggi, faceva parte di una complessa rete internazionale di scambi commerciali e culturali che attraversava l'Oceano Indiano, collegando i centri costieri africani con il golfo Persico e il Medio Oriente. L'insediamento è delimitato da mura e presenta resti di architettura privata, religiosa e civile e un sofisticato sistema di gestione delle acque. Rappresenta fortemente le caratteristiche dell'architettura e dell'urbanistica swahili, con l'utilizzo di materiali come il corallo, la terra e il legno.


LA ZONA DEI LAGHI DELLA RIFT VALLEY

Il “sistema dei laghi” nella Great Rift Valley, una proprietà naturale di straordinaria bellezza, comprende tre bacini d’acqua relativamente poco profondi collegati tra loro attraverso falde acquifere sotterranee. Sono il lago Bogoria, il lago Nakuru e il lago Elementaita nella provincia della Rift Valley del Kenya. Il loro ecosistema copre un'area totale di oltre 32 mila ettari ed ospita una delle più alte diversità di uccelli al mondo, con 13 specie che sono tra le più minacciate del mondo per il rischio estinzione. È inoltre il più importante luogo di sosta e di approvvigionamento per il fenicottero minore e un'importante area di nidificazione e riproduzione per i grandi pellicani bianchi. La proprietà ospita popolazioni consistenti di mammiferi, tra cui il rinoceronte nero, la giraffa di Rothschild, il kudu maggiore, il leone, il ghepardo e i cani selvatici ed è preziosa per lo studio di processi ecologici di grande importanza.


LE KAYA, FORESTE SACRE DEI MIJIKENDA

Le Kaya dei Mijikenda sono i luoghi sacri dell’etnia Mijikenda della costa keniana. Sono costituite da 9 siti forestali distinti, distribuiti su circa 200 chilometri lungo l’immediato entroterra costiero. Sono composte dai resti di numerosi villaggi fortificati in cui all’interno sorgono i luoghi di culto degli animisti, noti come kayas.
Le kaya, create a partire dal XVI secolo ma abbandonate intorno agli anni '40, sono ora considerate le dimore degli antenati e sono venerati come luoghi sacri e, come tali, sono mantenuti dai consigli degli anziani. Il sito è iscritto come testimonianza unica di una tradizione culturale e per il suo legame diretto con una tradizione vivente.

SITO ARCHEOLOGICO THIMLICH OHINGA A MIGORI

Situato a nord-ovest della città di Migori, nella regione del Lago Vittoria, questo insediamento con muri a secco fu probabilmente costruito nel XVI secolo. Ohinga significa proprio insediamento e il luogo probabilmente era una fortezza di riparo per le comunità ed il loro bestiame. L'Ohinga di Thimlich è il più grande e meglio conservato di questi spazi delimitati ancestrali. È un esempio eccezionale della tradizione dei massicci recinti con muri a secco, tipica delle prime comunità pastorali del bacino del Lago Vittoria, che è perdurata dal XVI alla metà del XX secolo.

FORT JESUS A MOMBASA

Il Forte è stato ultimato dai portoghesi nel 1596 su progetto dell’architetto italiano Giovanni Battista Cairati per proteggere il porto di Mombasa. Si tratta di uno degli esempi più eclatanti e ben conservati di fortificazione militare portoghese del XVI secolo e un punto di riferimento nella storia di questo tipo di costruzione. La disposizione e la forma del forte riflettevano l'ideale rinascimentale secondo cui le proporzioni perfette e l'armonia geometrica si trovano nel corpo umano. La proprietà si estende su una superficie di 2,36 ettari e comprende il fossato del forte e i suoi immediati dintorni. All’interno si trova il museo di Fort Jesus, con reliquie dell’epoca, i cannoni ed altro.

TAGS: UNESCOsitiarcheologicoMombasaTurkanaElmenteitaBogoriaNakuruGedeGediFort JesusKayaMijikenda

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