Grazie anche alla consulenza di Malindikenya.net, il progetto di fortificazione per salvare le rocce del piccolo promontorio che ospita il pilastro di Vasco Da Gama, simbolo dell’arrivo degli europei in Kenya e del cristianesimo, sta diventando qualcosa di più di una semplice paratia.
Durante i primi sopralluoghi in cui i responsabili del Museo Nazionale del Kenya e il Direttore dell’Archeologia Marina Caesar Bita ci spiegarono il progetto di costruire una muraglia che difendesse gli scogli dalle maree dell’oceano, abbiamo chiesto di non limitarsi a proteggere, ma di approfittare dei lavori e del budget del Governo per abbellire il sito, che è attrazione turistica specialmente per i viaggiatori keniani e di altri Paesi africani. Così in pochi mesi oltre alla muraglia, ben fatta, è stato approntato un vialetto con gradini e coralli che conduce al munumento più iconografico della cittadina e si stanno ultimando i lavori per una camminata intorno al Vasco da Gama Pillar, che potrebbe diventare il classico punto panoramico per fotografie da “cartolina di Malindi”. Insomma, un cambiamento in meglio radicale e anche per chi vive sulla costa keniana un luogo immaginifico, di relax, meditazione e perché no, ritrovo dove andare ogni tanto.
Ricordiamo che, se da una parte per i non cittadini keniani c’è un biglietto d’ingresso, diventando membri della Malindi Museum Society (sede al Museo Nazionale di Malindi) e sostenendo l’arte e la cultura con soli Kes. 1000 all’anno, si ha diritto all’ingresso gratuito sia a Vasco Da Gama Pillar che in tutti i musei e siti archeologici della costa del Kenya, compreso Fort Jesus a Mombasa.