Storie

VITA E SOCIETA'

Kenya, la vita in un mondo di lamiera

Pensieri (e musica) evocati dal libro "T'immagini l'Africa"

12-04-2025 di redazione

Provate ad immaginare il Kenya, per non dire l’Africa subsahariana, senza lamiera.
In swahili si chiama “mabati”, parola con cui si intende sia l’ondulina utilizzata come tettoia nella maggior parte delle abitazioni di tutto il Paese, sia l'alluminio o il ferro battuto che per la povera gente, i negozianti che sbarcano il lunario, i ristoratori improvvisati e gli artigiani di strada, diventano anche pareti.
Un mondo di lamiera, tenuta insieme tra travi e chiodi, la soluzione più resistente alle intemperie e quella più economica da ricostruire in caso di distruzione, inondazione, demolizione ed altre consuetudini della vita africana.
Cubi di lamiera in cui convivono famiglie numerose, file di rettangoli di lamiera che diventano comunità, mercati, moderni anodini villaggi che si emancipano dal fango ma piombano nel grigiore, agglomerati infiniti di lamiera che sono gli slum, che ancora vengono chiamati “baraccopoli” ma che, nel caso ad esempio di Kibera a Nairobi, dovrebbero essere chiamati “Lamieropoli”. Lì spesso i bunker sono rivestiti da più strati di metallo, toppe di lamiera, alcune più arrugginite, altre ammaccate o mezze scardinate e taglienti.
Quando esci dai vicoli formati dai tuguri di lamiera e incontri la strada principale, il vento la fa risuonare, è un lamentoso canto che attende la melodia straziante di uno strumento elettrico che fresa o salda un foglio di ondulato e il ritmo di qualcuno che con il martello batte su un tetto, su una parete o su una porta di lamiera.
Ormai nel Kenya in via di sviluppo non ci si fa più caso. Trent’anni fa il passaggio dall’argilla seccata con i tetti di palme secche al cemento, cambiò non solo i paesaggi ma anche la percezione che il Paese stava crescendo e abbandonava il girone dei dannati del Terzo Mondo.
Oggi in una vita di lamiera diventa tutto terribilmente normale. C’è la casa di lamiera a due piani con il balcone, il loculo senza finestre da cui esce la parabola per la tv satellitare, il buio bar locale che promette “free wifi”. Scritto a vernice bianca sulle gobbe della lamiera.

La vita nella Lamiera è protagonista di uno dei passaggi più poetici del libro “Ti immagini l’Africa” di Freddie del Curatolo e Leni Frau. (Per acquistarlo in Kenya, scrivere a info@malindikenya.net, presto comunicheremo quando sarà disponibile anche in Italia, dopo che la prima tiratura è andata esaurita).

Il nostro “resident songwriter”, Re Mida ha tradotto in musica la poesia contenuta nel libro e ne ha fatto una canzone, con le immagini di Leni.
Buona visione e buon ascolto!
Ricordatevi di iscrivervi al nostro canale di Youtube, per farlo sopravvivere!

 




 

TAGS: lamieraKiberaslumcomunitàtuguripoveri

Hai trovato utile questo articolo?

Apprezzi il nostro lavoro quotidiano di informazione e promozione del Kenya? Malindikenya.net offre questo servizio da 16 anni, con il supporto di sponsor e donazioni, abbinando scritti e video alla diffusione sui social e ad una sorta di “ufficio informazioni” online, oltre ad affiancarsi ad attività sociali ed istituzionali in loco.

Di questi tempi non è facile per noi continuare a gestire la nostra attività, garantendo continuità e professionalità unite a disponibilità e presenza sul campo.

TI CHIEDIAMO QUINDI DI CONTRIBUIRE CON UNA DONAZIONE PER NON COSTRINGERCI A CHIUDERE. TROVI TUTTE LE INFORMAZIONI SU COME AIUTARCI A QUESTO LINK:

https://malindikenya.net/it/articoli/notizie/editoriali/come-aiutare-malindikenyanet-con-una-donazione.html

GRAZIE
ASANTE SANA!!!

Il Canto di oggi, Natale 2020, non è un canto ma una poesia, magari filastroccata sottovoce

NATALE NELLO SLUM - Leggi la striscia del nostro Direttore

Lamiera
è una storia bracconiera
che comincia...

LEGGI LA POESIA

Gioco a rugby perché mi hanno dato una maglietta nuova.
Le scarpe...

LEGGI IL RACCONTO

Kibera Addio.
Almeno nelle parole del presidente...

LEGGI L'ARTICOLO

E' vero che i lavori erano stati annunciati mesi fa e che le ruspe da giorni si erano portate sul posto, è vero che chi non è proprietario non vanta alcun diritto di restare su quel suolo, ed è altrettanto...

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

Terminate felicemente le presentazioni organizzate con l'Istituto Italiano di Cultura e abbinate alla...

LEGGI L'ARTICOLO

Amani significa pace, ma per molti bambini delle periferie disagiate di Nairobi e Lusaka vuol dire...

LEGGI E GUARDA LE IMMAGINI

Proprio qualche giorno dopo il blocco delle licenze delle agenzie di scommesse in Kenya da parte del ...

LEGGI L'ARTICOLO

Uno chef italiano negli slum di Nairobi per insegnare in maniera professionale, ma anche ...

LEGGI L'ARTICOLO

Sono contento di conoscere Lara Aiello.
Nel mio girovagare in...

LEGGI E GUARDA LE IMMAGINI

Pablo Picasso non avrebbe potuto immaginare e dipingere scena più devastante, tra l’umano...

LEGGI L'EDITORIALE

Le elezioni in Kenya si stanno svolgendo in modo più tranquillo di quanto in molti si aspettassero.
Alla fine in quasi tutto il Paese è stata...

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

Non sono mai stati in Africa, ma l'hanno sognata per tutta la vita.
Così come hanno sempre sognato la libertà, l'avventura, la sfida ad un'esistenza non facile e ad un destino che ha messo il suo carico pesante quando erano ancora...

LEGGI L'ARTICOLO E GUARDA LE FOTO

Nell’ottobre 2018 in una delle baraccopoli più povere ed estese del mondo, quella di Kibera a Nairobi, è successo...

LEGGI L'ARTICOLO

Festeggia dieci anni di vita l’ospedale simbolo dell’assistenza agli ultimi degli slum di Nairobi.
Fondato dal medico chirurgo piemontese Gianfranco Morino con la ONG World Friends e la...

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

Quando abbiamo deciso di scortare Gad Lerner e l'entourage della sua trasmissione "Ricchi e Poveri" in giro per Malindi, sapevamo che il rischio di imbatterci in un personaggio, e relativo  "format", che aveva già in mente cosa voler portare a casa di...

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO