La bandiera italiana della solidarietà sulla costa del Kenya sventola spesso sotto l’egida della ONG Karibuni Onlus. L’associazione che da quasi vent’anni si occupa di creare le basi per una crescita sostenibile e consapevole della popolazione dell’entroterra, specialmente nei distretti di Malindi e Magarini, è coinvolta come chiunque operi nel sociale in questo paese e abbia un minimo di coscienza, nel fare il possibile per contrastare l’emergenza alimentare che la prolungata siccità sta producendo, mettendo a rischio in particolare la vita di bambini, anziani e donne in gravidanza o in allattamento. Secondo i dati trasmessi recentemente dall’Autorità nazionale per la gestione della siccità (NDMA), almeno 10 contee sono in grave situazione di allarme siccità ed altre 10 potrebbero esserlo a breve, se non vi saranno precipitazioni nelle prossime settimane. In queste regioni un bambino su 3 rischia seriamente di avere le stesse probabilità di morire di fame che di morire di malattie.  Il rapporto rileva anche che il numero di persone che stanno soffrendo aumenta giorno dopo giorno: 942.000 bambini sotto i cinque anni necessitano di cure per la malnutrizione acuta, rispetto agli 884.454 di agosto. Inoltre, 134.000 donne in gravidanza e in allattamento necessitano di cure per la malnutrizione acuta, rispetto alle 115.725 di agosto.
Venerdì scorso Karibuni nella sua fattoria di Langobaya, ha organizzato una distribuzione di cibo senza precedenti per una onlus di Malindi e dintorni: mille famiglie hanno ricevuto derrate alimentari e questo evento si è andato ad aggiungere a quello che l’associazione presieduta dal comasco Gianfranco Ranieri sta facendo nelle scuole della zona con le donazioni quotidiane di pasti nelle mense. Grazie a sponsor che conoscono l’attività di Karibuni e a tanti privati, la onlus cerca di unire tre importanti obbiettivi: sostenere con nutrimento base (e anche qualcosa di più, dato che la farm di Langobaya può fornire uova e una volta alla settimana il pollo, merce rara per la povera gente locale) gli alunni, liberare le loro famiglie dal peso di dover sostenere i figli che studiano a livello alimentare e invogliare i giovani a studiare e frequentare la scuola. Nell’entroterra di Kilifi si sta registrando una defezione vicina al 50% di ragazzi dai 6 ai 14 anni che invece di recarsi a scuola, vanno nelle foreste a cercare cibo. Alcuni si avvelenano mangiando bacche e radici non commestibili. Questa è la situazione e gli aiuti del governo, sparsi per le 20 contee che abbisognano di interventi, per quanto lodevoli (meglio che niente, si suol dire) non sono sufficienti.
Nelle prossime settimane anche noi di Malindikenya.net, attraverso un’iniziativa rivolta ai nostri lettori, cercheremo di dare un contributo per sostenere la distribuzione alimentare di Karibuni.