La generosità dell’imprenditore italiano Pasquale Tiritò e la sua voglia di dare un futuro a tanti ragazzi di una zona povera tra Malindi e Watamu non si fermano. Ed è una generosità contagiosa che non solo si trasforma in azione, ma convoglia aiuti e donazioni.
Lì, a ridosso della Jacaranda Bay, uno dei tratti costieri del Kenya più affascinanti e ambiti dal turismo non solo italiano, Tiritò ha costruito le sue fortune in Kenya: tre resort, un complesso residenziale e un’azienda che in vent’anni ha dato lavoro a centinaia di keniani dei villaggi attigui.

Chi in cantiere, chi come cameriere o cuoco, chi si è costruito una personalità diventando manager o specializzandosi in altre branche dell’ospitalità.
Fondamentale però, per Tiritò, è avere l’opportunità di partire dalle basi, dalla scuola, possibilmente una scuola con buoni insegnanti, una mensa funzionante e tutti i servizi che possano invogliare i genitori a rinunciare all’aiuto materiale di un figlio per dargli l’opportunità di migliorare un giorno le condizioni di vita di tutta la famiglia.

Questo l’obbiettivo dell’imprenditore romano, che dopo aver ampliato nel 2010 la Jacaranda Primary School e costruito la nursery a pochi chilometri dal suo omonimo resort, aver dotato l’intera area di Mbaraka Chembe di una rete idrica, attivato diverse iniziative benefiche ed edificato e donato alla diocesi una chiesa, ha deciso di dotare la scuola di quattro nuove aule, un laboratorio, un blocco amministrativo e un blocco di servizi igienici per i ragazzi, le ragazze e il personale docente della scuola superiore.

Questi locali daranno la possibilità a cento ex alunni della primaria di poter proseguire gli studi vicino alla loro casa, senza doversi spostare fino a Gede o a Watamu, con conseguenti spese di trasporto o chilometri a piedi ogni giorno, per andare a scuola.
“La costruzione era in cantiere da tempo e pensavo di inaugurarla più avanti nell’anno – ci ha spiegato Tiritò – ma il preside della scuola e i genitori degli alunni mi hanno chiesto se si poteva affrettare la consegna, per permettere ai ragazzi di iniziare l’anno già nella struttura. Dalla sera alla mattina, abbiamo creato le condizioni perché tutto fosse pronto”.

Infatti, grazie al suo entusiasmo, come accennavamo, altri investitori, tra cui Giuseppe Bonasera del Bravo Beach e Rudy Gentile del Jumbo Resort, hanno donato banchi, armadietti e sedie, in modo da poter far studiare i ragazzi da subito nelle condizioni ideali.
In più lo staff del Jacaranda si è prodigato per rendere le aule ospitali e i giardinieri hanno ripulito il giardino davanti al complesso scolastico.
Tiritò non si ferma qui, chiaramente. Serve ultimare tutto il processo di studi per ragazzi e ragazze ed ha già individuato un terreno attiguo.

“In un primo tempo pensavo di costruire un centro sportivo, per le attività ricreative – rivela l’imprenditore – ma ho capito che è una priorità costruire una scuola secondaria, come complemento di un progetto educativo che doterà finalmente la zona a ridosso della Jacaranda Bay di tutto il percorso formativo dei giovani locali, per rendere più semplice, agevole e meno costoso l’accesso all’istruzione”.