Il luogo comune di “Malindi è morta”, il cui unico senso può essere l’ironica parodia del “Dio è morto” dei Nomadi, proposta dal sottoscritto e Marco “Sbringo” Bigi nelle serate di racconti e musica sugli italiani in Kenya, va bene per chi non ne è coinvolto positivamente, non ci viene da anni o preferisce italianamente lamentarsi, perché la vita è lamentarsi di qualcosa.
In realtà, per fortuna, a Malindi c’è chi si dà da fare, nel caso di cui parleremo qui sotto nel settore turistico, ma da tempo anche negli ambiti che più interessano la salvaguardia dell’ambiente e della cultura, che significa anche istruire le nuove generazioni.

Nelle ultime settimane questa tendenza, a fronte di problemi annosi come quello della discarica di Mayungu, o delle condizioni pietose di Lamu Road, che è allo stesso tempo arteria centrale e commerciale della cittadina e “autostrada” (Sic!), si sta invertendo grazie a chi si dà da fare.
Segnaliamo i casi virtuosi dell’hospitality non solo perché danno lustro e speranza a Malindi, ma perché è giusto ringraziarli e far sì che siano d’esempio per tanti altri, schiacciati dall’immobilismo, dal fatalismo o dalla rassegnazione (che in Africa non ha senso, perché come insegna la sua natura, tutto è in costante evoluzione. Come diceva più o meno un poeta, “qui tutto marcisce in terra e rinasce ancor più pronto a marcire”.

DIAMONDS DREAM OF AFRICA
Il triplice resort di Casuarina, composto da Dream of Africa, Malindi Dream Garden e Tropical, prosegue la sua collezione di premi come migliore struttura e migliori servizi. La sua struttura di riferimento a Malindi ha confermato al recente World Travel Awards di essere una delle perle dell’hospitality dell’oceano indiano.
Il successo delle strutture create da Franco Rosso e gestite dai figli, si deve all’aggiornamento dei servizi e delle comodità, all’attenzione del management e all’esaltazione di quanto di buono può offrire la destinazione. Ad esempio: benessere e relax = una SPA all’altezza.

BILLIONAIRE
Che sia l’hotel e residence più conosciuto di Malindi, particolarmente per la clientela keniana e continentale, è un dato di fatto. Ma la fama non è fine a sé stessa o conquistata “di default” perché Briatore, perché Naomi eccetera. C’è una buona fascia di clientela che vuole il meglio e Billionaire, anche grazie alla nuova gestione, sa come offrirlo. I risultati del 2023, da quanto si apprende dalla proprietà, da questo punto di vista sono lusinghieri.

OCEAN BEACH RESORT
La famiglia Marini non sta ferma un attimo, negli anni l’hotel, SPA con multi-conference room ed altri servizi è cresciuta ed è un punto di riferimento non solo per convention e per il gotha nairobino, ma anche per una clientela internazionale che va da oriente ad occidente. La recente affiliazione alla catena Aston, che fa parte di uno dei gruppi alberghieri più importanti del mondo, Archipelago International, numero uno del Sud Est asiatico, renderà il 5 stelle Deluxe italiano ancora più attrattivo e questo non può che fare bene a tutta Malindi.

KILILI BAHARINI RESORT & SPA
Il rinnovamento in vista per una struttura di lusso che ha nel suo essere storica la particolarità ma anche la necessità di continue attenzioni, ha spinto la proprietà ad aumentare la sua recettività e aumentare le camere, raddoppiando anche i piani in una parte del resort e adeguando a canoni più moderni l’intero resort che ha nella sua splendida spiaggia con piscina la ciliegina di una torta più nuova e gustosa.

PER SORRIDERE...E PER TUTTI GLI ALTRI CHE SI ADEGUERANNO...