Crisi economica, El niño fino a fine anno, prezzi dei voli alle stelle, aumento di visti ed estensioni…nonostante certe congiunture negative che non sono tutte imputabili al Kenya e al suo attuale governo, per le prossime feste di Natale e Capodanno sarà boom della destinazione africana.

L’assalto ad ogni letto, appartamento o villa, lodge in savana ed altre escursioni (per i ristoranti vedremo più avanti ma le prospettive sono ottime…) si deve a molti fattori. Prima di tutto, l’internazionalità di alcune mete che negli ultimi tempi si sono elevate di status, in particolare Watamu, Diani e Lamu, con quest’ultima che ha decuplicato le presenze quest’anno, poi la differenziazione del cosiddetto “target”, ovvero a Mombasa-Nyali-Bamburi il grosso del turismo locale e quello del nord Europa, a Malindi ancora lo zoccolo duro degli italiani e turismo “agée”, nelle altre mete di mare l’armonioso mix di nazionalità e culture, e tantissimi giovani.

Poi c’è la savana con le tante possibilità diverse che conosciamo per gli amanti della natura selvaggia e dei suoi animali, dall’intramontabile Maasai Mara al “salotto” Amboseli con l’attrattiva del Kilimanjaro e località in continua crescita come Nanyuki e le vicinanze del Monte Kenya, ora raggiungibili da Nairobi con una strada molto comoda.

E poi c’è appunto la capitale, con la sua vibrante vita notturna, l’arte e gli eventi musicali, il business che si mescola al divertimento.
Non dimentichiamo lo sport, dal Kitesurf di Diani e Mambrui all’alpinismo, dal mountain biking alle escursioni, dal canottaggio sulle rapide (Sagana altra meta sempre più frequentata) fino alla deriva eco-friendly di foreste e riserve da preservare o in via di estinzione.

Insomma, il Kenya tira ed ogni sito di viaggi che si va a consultare in questo periodo lo mette nella Top 10 delle destinazioni a lungo raggio più cercate e prenotate, nonostante il caro prezzi dei voli, anche a causa dell'aumento del carburante. In più il Kenya, per chi arriva con euro o dollari, per via dell'inflazione e del crollo dello scellino, rispetto all'anno scorso è più conveniente e in pratica con quello che si spende durante la vacanza, si va ad equilibrare il costo del viaggio.

Questo al limite penalizza i turisti del "tutto compreso" che a volte neanche cambiano i loro soldi in valuta locale.
Sarà questo che convince le istituzioni a non abbassare le sue pretese? E’ probabile, ed in ogni caso per adesso il visto turistico non aumenterà, come sembrava in un primo momento. L’ultima proposta presentata considerava addirittura il raddoppio, ma tutto è rimandato a gennaio 2024, salvo ricorsi all’Alta Corte e probabili revisioni.