Raila Odinga, candidato alla presidenza del Kenya alle prossime elezioni del 9 agosto appoggiato dal leader uscente Uhuru Kenyatta, non parteciperà al dibattito “all’americana” con l’altro pretendente, l’attuale vicepresidente William Ruto.

“Sarebbe un insulto ai cittadini keniani partecipare ad un confronto in cui il mio rivale ha dettato le domande da fare e quelle da non porre” ha fatto sapere Odinga, tramite il suo portavoce Makau Mutua.

Mutua, aveva chiesto che il dibattito fosse incentrato sulla lotta alla corruzione, sull’integrità, l’etica e la governance, questioni definite “chiave” per il Kenya.

“Ruto è un uomo che non ha alcun riguardo per l'etica, la morale pubblica o la vergogna. Ecco perché non intendiamo condividere il podio nazionale con una persona che manca di decenza di base – ha dichiarato Mutua - sarebbe un errore colossale premiare una persona del genere con un dibattito nazionale. Non aiuteremo la sua fallimentare campagna elettorale. Può spiegare se stesso e i suoi scarsi risultati agli elettori senza il nostro aiuto. In poche parole, il nostro principale avversario ha dimostrato nel corso della sua carriera che farebbe e direbbe qualsiasi cosa per la sua ingovernabile avidità di potere. Come è noto, il nostro avversario ha attraversato il Paese lanciando epiteti contro di noi e altri importanti leader nazionali, compresi vili attacchi sessisti”.
Questo potrebbe essere l’ultimo degli sgarbi che i due candidati principali a governare il Kenya nel prossimo quinquennio si sono fatti, durante una campagna elettorale molto calda, anche se con la richiesta da entrambi gli schieramenti che l’esercizio del voto si svolga in maniera tranquilla e pacifica e che i pretendenti alla fine accettino di buon grado il verdetto dei cittadini.