ANIMALI
20-07-2021 di Leni Frau
Lo Tsavo Ovest torna a popolarsi di saltarupi, le piccole antilopi di roccia che prediligono la savana ma specialmente i massicci e le colline rocciose, ma riuscire a vederli e a fotografarli sarà sempre un miracolo.
Per la loro propensione a cercare ambienti rocciosi, uno dei loro habitat naturali è sempre stato il parco nazionale dello Tsavo, particolarmente la zona di Taita Hills dove si ergono piccole montagne ideali per il microclima e le piante amate dal saltarupi. Qui si trova la maggior parte di questi esemplari che, oltre al Kenya, si possono trovare sulle montagne, ma difficilmente in luoghi troppo freddi, di tutta l’area Subsahariana.
Il suo nome scientifico è “Oreotragus” e in italiano si chiama proprio Oreotrago, anche se è meglio conosciuto con il nome che ne declina la peculiarità principale. Infatti potremmo anche definirlo uno “stambecco nano africano”.
In swahili viene più semplicemente chiamato “Mbuzi ya mawe” (capra delle pietre), mentre in inglese torna la dicitura “saltarocce”, ovvero Klipspringer.
Le dimensioni del saltarupi non superano il mezzo metro, con le femmine che possono essere leggermente più alte, ma di pochi centimetri.
Il loro manto è di color terra con striature bianche e sfumature più scure.
I maschi hanno le corna appuntite che possono superare i 15 centimetri.
Difficili da vedere, per la loro velocità nel saltare e nascondersi tra dirupi, canyon e scarpate, quindi in luoghi non comodi per fare safari, oltretutto la loro attività è più frequente di notte e alla mattina presto, i saltarupi vivono in piccoli branchi o semplicemente in coppia, con i loro cuccioli. Difficilmente un gruppo supera i 10 elementi. Di giorno esce allo scoperto per riposare e predilige farlo al sole, così come durante le ore che precedono l’oscurità.
Questo piccolo esemplare di antilope si deve guardare da predatori come il leopardo, il servalo, il caracal oltre che proteggere i propri cuccioli da babbuini, sciacalli, iene e aquile.
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