Un altro giorno senza morti per Covid-19 in un Kenya che poco a poco sta tornando a quote molto basse, più o meno quelle che si registravano all’inizio della pandemia, undici mesi fa.
Ieri la percentuale dei positivi per tampone ha di poco superato il 2 per cento, nonostante i tamponi analizzati siano saliti a 3922, segno che ancora il Ministero della Sanità non ha abbassato la guardia e che ci sono risorse disponibili per mettere a disposizione le strumentazioni nei laboratori.
L’emergenza non è finita quindi, ma si viaggia a cavallo tra i cento casi (ieri appunto su un maggior numero di risultati, i positivi sono risultati 153, per la maggior parte asintomatici).
Il totale dei casi registrati in Kenya dall’inizio della pandemia è salito a 101.009, mentre i decessi sono fermi a 1766.
Continuano anche le dimissioni dagli ospedali, ieri sono stati mandati a casa 54 pazienti e nelle terapie intensive del Paese sono ricoverate solamente 27 persone, 15 delle quali in ossigeno supplementare e 12 in supporto ventilatorio. Altre 471 persone si trovano in degenza nelle strutture del Paese con problemi meno gravi e 1471 sono in isolamento a casa loro. Numeri davvero poco preoccupanti, anche se la situazione globale e le frontiere aperte consigliano di mantenere un livello alto di attenzione. Altri Paesi dell’area subsahariana dell’Africa che hanno recentemente allentato le restrizioni e abbassato la guardia, si sono ritrovate ad avere a che fare con una recrudescenza del virus. E’ di ieri ad esempio la notizia del ricovero in ospedale del Vice Governatore dell’isola di Zanzibar. Nel computo dei casi nazionali, c’è da segnalare che tre quinti dei casi si sono registrati
a Nairobi e che sulla costa si segnalano solo 13 casi nella Contea di Mombasa e 1 a Kilifi.