Amici dello Tsavo

AMICI DELLO TSAVO

Pioggia come lacrime di gioia in savana

Tsavo allagato ma gli animali tornano a vivere

15-12-2021 di Giovanna Grampa

Sono stati mesi difficili ma finalmente la savana si è risvegliata da un lungo sonno profondo che durava da troppo tempo, ridotta ad una rada spelacchiata per la siccità estrema, con segni profondi di sofferenza per la vegetazione e per gli animali.
Una immagine ingiallita ma pur sempre affascinante: intere pianure punteggiate di rada erba brunastra o sbiancata dal sole, alberi secchi che alzavano al cielo i loro rami contorti come le dita di una mano artritica implorando la pioggia, vecchie mummie incenerite dal caldo, il cielo senza una nuvola. La savana ogni giorno era sempre più arida.
Ovunque la terra rossa, segnata dal vento e cotta dal sole, si era trasformata in un terreno arido spaccato dalla siccità, pervaso da colori tenui dal sabbia all’albicocca o cosparso di detriti rocciosi, pietre, radici e ciuffi d’erba rinsecchita. E dove il sole brucia porta via la vita e stringe la savana nella sua morsa.
Animali esausti e maledettamente affamati costretti a dividere l’acqua con altre specie e con i predatori radunati intorno alle poche pozze rimaste e sempre in agguato, pronti a preparare una imboscata.
Ogni specie di animale ha sviluppato particolari capacità di sopravvivenza in questa terra inclemente, utilizzando al meglio quel poco a disposizione.
In tempi di magra gli elefanti approfittano anche di cortecce e radici, imitati dai piccoli che imparano così a gestire le difficoltà che dovranno affrontare ciclicamente nella loro vita futura. Per gli erbivori la situazione si fa più complicata ma le loro difficoltà costituiscono un vantaggio per i predatori.
Lo Tsavo è terra di carestia e abbondanza: la morte di uno è la sopravvivenza dell’altro.
Ma la lotta per la sopravvivenza è da qualche giorno dimenticata: la pioggia finalmente ha raggiunto le distese della savana e l’acqua come gocce di vita è tornata. Dapprima come una pioggerella passeggera per divenire poi una bella pioggia fitta: le nuvole si sono coagulate in una cappa grigio scuro, estesa in tutte le direzioni, come un muro liquido, denso e obliquo.
In una sola notte la pioggia riesce a trasformare in verdi pianure la terra riarsa, ridando vita alla vegetazione e invitando i semi addormentati a germogliare e a crescere risvegliando un magico paradiso fertile, con la tipica e affascinante rapidità dell’Africa.
In pochi giorni i pascoli impoveriti si sono trasformati in un lussureggiante e tenero manto verde smeraldo e nuove gemme sono spuntate sugli alberi: uno spettacolo modulato da innumerevoli tonalità di verdi come note sul pentagramma di un Inno alla Gioia dedicato a Madre Natura.
L’erba nuova ha attirato branchi di bufali, zebre, impala, creature dal passo leggero e dai liquidi occhi scuri mentre stormi di uccelli volano in cielo festosi per celebrare la nuova vita del parco, approfittando della temporanea abbondanza.
La terra dello Tsavo ora è di un bel rosso scuro, disseminata di pozze e innumerevoli piccoli ruscelli poco profondi e limpidi che serpeggiano formando sul terreno disegni strani e complicati. Dappertutto c’è un senso di vita nuova di rinascita dopo le lunghe traversie del caldo e la savana inizia la sua incredibile metamorfosi nel momento del massimo bisogno.
E gli elefanti, visibilmente smagriti dopo mesi di scarsa nutrizione e stremati dal caldo, ora possono rifocillarsi, placare la sete e riprendersi cibandosi di foglie ricche di proteine e minerali mentre i loro piccoli possono ritornare a giocare- ora hanno la forza- e nella sopravvivenza la vita, adesso, è anche gioco.
Intere famiglie avanzano nelle verdi pianure cosparse di nuovi cespugli dove affondare le loro proboscidi abili nello strappare foglie tenere da portare golosamente alla bocca con una ritrovata serenità, riempiendo i nostri occhi di meraviglia mentre li osserviamo.
E’tempo anche di fare progetti per il futuro: gruppi di impala dal manto marrone dorato si affrontano per la eterna ricerca della supremazia, alcuni leoni maschi s’aggirano alla ricerca di una femmina in estro mentre enormi elefanti solitari, imponenti come sculture marmoree, andranno alla ricerca di giovani femmine da fecondare celebrando l’alternanza delle stagioni come una splendida eredità.
Di nuovo la terra è piena di vita e di promesse di vita.
Ma la savana ha bisogno ancora di molta acqua per mantenere vivido il suo stupendo paesaggio, le sue luci, i suoi colori, la sua scabra e selvaggia bellezza. Pioverà ancora ma non cadranno gocce di pioggia … saranno vere lacrime di gioia!

TAGS: tsavosavana kenyapioggia kenyaanimali kenya

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