SAVANA
01-09-2023 di Leni Frau
Dopo cinque anni di grave siccità, che hanno comunque compromesso l’entroterra costiero e la sua savana, con il passaggio del ciclone El Niño si sono viste innaffiate concrete e più che occasionali, specialmente nei trenta, quaranta chilometri a ridosso dell’oceano indiano.
Più problematica la situazione alle porte del parco nazionale dello Tsavo Est, dove la situazione critica è ben visibile nella terra arida e nella vegetazione che fa fatica a rinverdirsi.
Di tutto questo, all’interno del parco, frequentato in questa stagione da migliaia di turisti, chi ne soffre particolarmente sono gli erbivori e specialmente quelli di grossa stazza come bufali e soprattutto elefanti.
Con il loro fabbisogno quotidiano di circa 250 chili d’erba per un’alimentazione che permetta alla loro massa che può arrivare fino a sei tonnellate di peso, di muoversi, difendersi e riprodursi.
Nella nostra recente visita allo Tsavo Est, abbiamo notato come molti esemplari siano particolarmente smunti. Uno dei segni più evidenti che lo confermano è l’apparire dell’osso superiore tra la testa e la schiena, con la sua curvatura ben visibile. Anche i cuccioli non sono pasciuti come capitava di vedere fino a pochi anni fa. Fortunatamente le piogge notturne sono in aumento e i meteorologi hanno previsto che El Niño porterà pioggia abbondante anche ad ottobre. Ci si augura che l’acqua possa benedire anche la savana del Kenya e i suoi favolosi giganti. In questo breve video, la loro colazione commentata da Freddie.
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