Ancora almeno quattro giorni di vento forte e onde alte e violente sulla costa del Kenya. Lo ha dichiarato il Dipartimento Meteorologico del Kenya in un avviso di attenzione generale, segnalando condizioni meteorologiche potenzialmente pericolose che potrebbero interessare diverse regioni del Paese fino al prossimo mercoledì.
Secondo l'avviso pubblicato venerdì scorso, forti venti da sud che superano i 25 nodi (12,9 m/s) stanno già interessando le pianure nord-orientali, nord-occidentali e sud-orientali e le regioni costiere. Si prevede che questi venti si intensificheranno fino a superare i 30 nodi (15,4 m/s) tra sabato 14 giugno e martedì 17 giugno. L'altezza delle onde lungo la costa keniota dovrebbe aumentare fino a 2,8 metri durante questo periodo, per poi diminuire gradualmente al di sotto dei 2,4 metri entro mercoledì 18 giugno.
Le contee colpite includono, oltre a quelle costiere di Lamu, Kilifi, Mombasa, Kwale e Tana River, anche Taita Taveta, Marsabit, Turkana, Samburu, Isiolo, Mandera, Wajir, Garissa, Kitui e Machakos.
I residenti, in particolare nelle zone costiere e semi-aride, sono stati invitati a prendere misure precauzionali, poiché i venti intensi e le onde potrebbero causare condizioni marine pericolose.
L'avviso mette in guardia da rischi quali alberi sradicati, danni alle proprietà, compresi i tetti, e visibilità ridotta in mare, con potenziali ripercussioni sulle attività marittime.
Nelle località di mare, oltretutto, l’attenzione deve essere massima, perché la presenza di tetti di makuti, le foglie di palma secche, può causare incendi se solo soggetta a scintille o corti circuiti, che purtroppo non sono così rari. Il vento forte è sempre stato un propagatore di questi fenomeni, come purtroppo si è visto anche recentemente a Watamu.
“Queste condizioni meteorologiche rappresentano un rischio significativo per la sicurezza e le infrastrutture. Si consiglia alle persone nelle zone colpite di rimanere vigili e di seguire gli aggiornamenti forniti dal Dipartimento Meteorologico del Kenya”, si legge nella dichiarazione.
L'allerta è stata condivisa con i principali uffici governativi, tra cui la Presidenza, il Ministero dell'Ambiente e dei Cambiamenti Climatici, il Centro Nazionale per le Operazioni di Protezione Civile, le amministrazioni provinciali e le agenzie di sicurezza, al fine di coordinare gli sforzi di preparazione e risposta.