C’è un enorme giacimento d’oro sottoterra nella Contea di Kakamega in Kenya.
La notizia può essere letta con soddisfazione per le tasche di chi vi si arricchirà, che raramente significa popolazione locale, ma apre inquietanti scenari se si pensa alle battaglie anche cruente che il metallo prezioso ha scatenato soprattutto nella Repubblica Democratica del Congo.
Un’azienda di esplorazioni, la “Shanta Gold” ha scoperto, trivellando ad una profondità di più di 200 metri, un enorme giacimento che potrebbe essere esteso in 13 differenti miniere già esplorate nei mesi scorsi, in una zona di circa 1200 chilometri quadrati.
Nei distretti di Bushiangala e Ikolomani potrebbero esservi risorse di almeno 2 miliiardi di euro.
Già in passato le contee di Kakamega e Vihiga erano state al centro di studi ed esplorazioni, con gli ambientalisti in campo per evitare che le trivellazioni interessassero anche la splendida e importantissima, a livello di ecosistema e climatico, foresta di Kakamega.
Per adesso il settore minerario della zona è del tutto artigianale, con più di 8000 minatori che non hanno strumenti adatti per arrivare a scavare in grandi profondità e si accontentano dei metalli preziosi che riescono ad ottenere da miniere non eccessivamente profonde. Questo non esclude la pericolosità del loro lavoro.
L’associazione locale dei minatori chiede ovviamente di non essere esclusa dall’eventuale inizio delle operazioni, che potrebbero iniziare nel 2022 dopo la chiusura dei carotaggi.
“Abbiamo bisogno di competenze e strumenti per lavorare come qualsiasi altro minatore – ha detto alla stampa il presidente dei minatori di Kakamega, Timothy Muturi - Se ci viene data la possibilità di lavorare, otterremo enormi profitti e lavoreremo in ambienti più sicuri”.
Si spera comunque che le istituzioni possano vigilare sull’eventuale “caccia all’oro” da parte di soggetti terzi che non solo non hanno attinenza con il territorio ma che non rispettino l’ambiente e le persone che da sempre vi convivono, anche a fronte di guadagni modesti.