KENYA NEWS
04-04-2025 di Freddie del Curatolo
Il Kenya potrebbe beneficiare dei dazi posti da ieri dal governo americano di Donald Trump a gran parte delle nazioni del mondo e non solo ad Unione Europea e Cina.
Secondo il ministro per il Commercio, gli Investimenti e l'Industria keniana, Lee Kinyanjui, il paese avrà un'opportunità unica per espandere il proprio mercato verso gli Stati Uniti, dato che i dazi sulle esportazioni imposte a Nairobi (10%) sono molto più basse di altre nazioni in via di sviluppo concorrenti del Kenya, ad esempio Vietnam e Sri Lanka (sopra al 40% in media) e Bangladesh e Pakistan (di poco sotto). Nel campo del tessile, dove il Kenya già esporta materie semilavorate (anche i blue jeans ad esempio) il Vietnam sarà tassato al 46% ad esempio, e anche la Cina raggiungerà il 34%, con l’India al 26%.
Per questo potrebbe essere il momento per cercare nuove partnership ed investimenti non solo in questo settore, ma capendo in base agli altri dazi, dove conviene diversificare.
Ad esempio, un duro colpo per il Kenya saranno le imposte sull’esportazione di tè e caffè, che precedentemente erano esenti da dazi e dove il Kenya aveva pochi concorrenti, per la qualità della sua materia prima. Secondo il ministro bisognerà gestire una transizione, cambiando mercati a secondo della convenienza, rafforzando le partnership con altri Paesi”.
“Sfruttando le proprie risorse, la forza lavoro e la visione strategica, il Kenya può non solo sostenersi, ma emergere come un attore più forte sulla scena globale, dimostrando che anche in un panorama commerciale in evoluzione, la sua economia può prosperare”, ha dichiarato ai media Kinyanjui, secondo cui anche altri settori, tra cui l'abbigliamento, la pelletteria e l'agroalimentare, dovrebbero approfittare della situazione e produrre beni che ora sono più costosi nei paesi con tariffe più elevate.
“La nazione ha già affrontato in passato cambiamenti economici globali e, con il sostegno del governo e l'ingegno del settore privato, può colmare queste lacune”.
Il Kenya è nell’elenco dei paesi africani meno colpiti dai dazi di Trump, insieme con Egitto, Marocco, Etiopia e Ghana, mentre in particolar modo ne subiranno le conseguenze Lesotho, Madagascar, Mauritius, Botswana, Angola, Libia e soprattutto il Sudafrica.
A commento dell'articolo, l'ironia del nostro "resident songwriter" Re Mida, con la sua "instant song" sui dazi di Trump.
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