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Farfalle, il business venuto a mancare a Malindi e Watamu

La pandemia ha fermato il sostentamento a 50 mila persone

28-02-2021 di Leni Frau

C’è un business nel sottobosco tra Malindi e Watamu che negli ultimi anni ha dato lavoro ad oltre 50 mila persone e relative famiglie. Qualcosa che nella terra dei frutti, della pesca e delle attività turistiche non ti aspetteresti, ma che attinge da una grande risorsa e potenzialità che si sviluppa attorno alla foresta endemica di Arabuko Sokoke.
Stiamo parlando dell’allevamento di farfalle per l’esportazione che la pandemia ha bloccato dopo anni di espansione e creazione di diverse farm locali, alcune legate a cooperative e comunità dei villaggi. Una risorsa non a caso chiamata “L’oro volante dell’Arabuko”.
Un anno fa il mercato europeo ha vietato l’importazione di insetti dai paesi extra Shengen e così una macchina economica finalizzata al mercato straniero si è di colpo bloccata e mette a rischio tanti stipendi da cui dipendono il sostentamento di intere famiglie e le rette scolastiche per tanti ragazzi.
Il ricercatore Hussein Aden, che coordina anche il progetto Kipepeo Butterfly nella zona delle rovine di Gede, parlando tempo fa ai media ha confermato che la popolazione locale dipende in maniera importante dall'allevamento di farfalle, oltre che dal turismo che rimane l’attività che offre pi+ lavoro e che ovviamente è anch’essa in crisi.
"Improvvisamente per i coltivatori di farfalle e per la sua industria – ha detto Aden – è cambiato completamente tutto,  lasciando migliaia di persone nella disperazione per l’impossibilità di dar da mangiare alle loro famiglie ed educare i loro figli. Si sperava che il blocco commerciale relativo alla pandemia durasse pochi mesi ma dopo un anno non si è ripreso quasi per nulla”.
Gli allevatori di farfalle riescono a guadagnare anche 4000 euro all’anno, che sulla costa del Kenya è un bello stipendio, con la vendita di specie coloratissime e particolari che riescono a ottenere attraverso la coltura di varie specie. Solitamente un baco particolare può costare anche 100 scellini, mentre ci sono specie rare molto richieste di cui la foresta dell’Arabuko è una delle poche case.
Le farfalle vengono portate in centri espositive e in musei, ma anche tenute libere nei giardini delle aree urbane, per creare atmosfera con la loro bellezza. Vengono anche acquistate da privati per le loro tenute e ville di pregio.
Regno Unito e Stati Uniti sono i mercati migliori per il Kenya, ma dal 5 marzo del 2020 è tutto fermo.
Si tratta di una perdita toyale di circa 18 milioni di dollari all’anno.

TAGS: farfalle kenyaarabuko sokokeesportazioni kenya

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