Spinto dai lusinghieri numeri delle ultime settimane, che hanno ridotto a poche unità giornaliere i casi di infezione da virus Covid-19 nel paese, il Governo del Kenya sta seriamente pensando di togliere le ultime restrizioni dell’era pandemica che ancora ricadono sui cittadini e sull’economia nazionale. Si parla in questo caso soprattutto dell’obbligo di mascherina nelle aree pubbliche e nei locali e quello del distanziamento sociale, comprese le disposizioni di tavoli nei ristoranti, i posizionamenti nelle code in uffici e supermercati e altro.
Il Ministro della Salute keniana, Mutahi Kagwe, nel suo ultimo intervento televisivo, ha fatto intendere che presto il Governo si riunirà per rivedere le regole sull’utilizzo obbligatorio della mascherina. Al di là del numero dei vaccinati che non tende ad aumentare in maniera significativa (non è ancora stata superata quota 8 milioni di vaccinati completi, a fronte di 16,5 milioni che hanno ricevuto almeno la prima dose) ma che rappresenta in buona parte le persone che hanno contatti frequenti tra loro e con esterni (è da ricordare che almeno 20 milioni di keniani vivono in villaggi ed aree rurali dove è più facile sia arrivata da tempo l’immunità di gregge, come ha fatto intendere lo stesso ministro), le percentuali di positivi per tamponi effettuati da più di un mese non superano il 5%, considerato dalla stessa Organizzazione Mondiale della Sanità come il livello di guardia della pandemia. La fine delle restrizioni, secondo l’OMS può avvenire dopo due settimane di questi dati, quindi teoricamente il Kenya potrebbe eliminare tutti gli obblighi ancora in vigore.
“Abbiamo notato come ormai moltissime persone non indossino più la mascherina – ha detto Kagwe – forse abbiamo sviluppato l’immunità e questo spiega perché le autorità non sono particolarmente severe con chi si fa beffa della legge. Ma se la gente non si ammala più, allora come Governo dovremo prendere la direzione di eliminare le leggi pregresse”.
Il direttore generale ad interim per la salute, il dottor Patrick Amoth, ha aggiunto che il programma di vaccinazione del Kenya sembra aver avuto il risultato minimo desiderato, poiché le infezioni da Covid-19 e i nuovi decessi in tutto il paese rimangono bassi. La sua indicazione però è quella di togliere l’obbligo di mascherina solo all’aperto.
"Il numero ridotto di infezioni e di mortalità è un'indicazione che il paese è sotto controllo – ha dichiarato Amoth al quotidiano The Standard – per adesso comunque la gente dovrebbe comunque continuare a indossare le mascherine, soprattutto se si trova in luoghi chiusi".
Se è vero che si potrà chiudere il capitolo pandemia, sarà allora evidente che per il Kenya si è trattato solo di assecondare le direttive internazionali, perché la famosa catastrofe umanitaria preannunciata (Vedi il libro di Freddie del Curatolo ed Angelo Ferrari “La pandemia in Kenya, l’ecatombe che non c’è stata”) non si è verificata. I dati dei decessi parlano di 5.641 casi registrati fino al 10 marzo 2022, con 323 mila positivi.