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Immoralità e pericoli di scommesse online e gioco d'azzardo in Kenya

Finalmente il governo sospende le pubblicità, ma non basta

30-04-2025 di Freddie del Curatolo

Il governo keniano è (finalmente) preoccupato al dilagare delle scommesse sportive e del gioco d’azzardo online che ha ormai preso piede nel Paese e sta rovinando famiglie e traviando minorenni. L’ente che si occupa del controllo di gioco d’azzardo, scommesse e lotterie, (BCBL) come “avvertimento” ha deciso di sospendere per 30 giorni tutte le pubblicità online che riguardano siti di scommesse, poker e gioco d’azzardo, in attesa di prendere successive decisioni.
La preoccupazione della presidente del board, Jane Makau, riguarda soprattutto i minorenni e le persone vulnerabili.
Le pubblicità, secondo la BCBL, travisano il significato ludico e “sempre più spesso propongono il gioco d'azzardo come un'opportunità di investimento legittima e una scorciatoia per arricchirsi”.
Un giro che sfocia nell’illegalità e dell’immoralità perché coinvolge volutamente anche i minorenni ed in certi casi anche ragazzini poveri degli slum di Nairobi. 

“Particolarmente preoccupante è la diffusione dilagante di pubblicità relative al gioco d'azzardo durante la sera, che espone i membri più vulnerabili della popolazione, in particolare i minori, che vengono gradualmente attirati nella dipendenza dal gioco d'azzardo”, ha dichiarato Makau.
In realtà, lo stesso ente governativo, la scorsa settimana aveva minimizzato l’allarme lanciato da un’inchiesta apparsa sui media nazionali, che tra l’altro quantificava in più di 6 miliardi di euro la spesa annuale dei keniani per le scommesse.
Da tempo l’opinione pubblica, molte Ong e alcuni blogger attivisti, denunciano pubblicamente il giro d’affari immorale per un Paese alle prese con tanta miseria e disuguaglianze sociali come il Kenya, e anche le tasse che lo Stato incassa permettendo ai siti di scommesse sportive di dilagare.
Tempo fa, un’altra inchiesta, condotta dal britannico Sunday Times, aveva constatato come le agenzie di scommesse europee e anche quelle africane, utilizzano tecniche di mercato ad esempio vietate nel Regno Unito, rivolgendosi in particolare ai giovanissimi, quando invece ne dovrebbero essere interdetti.  

Utilizzano personaggi dei cartoni animati e regalano addirittura magliette da calcio e altro abbigliamento sportivo per attirarli. Nei negozi di scommesse di una società britannica nelle baraccopoli di Nairobi, il Sunday Times ha raccontato di ragazzini di 14 anni che giocano liberamente, in violazione anche della legge keniota. Nelle radio circolano messaggi che invitano a provarci, quale altra pratica può farti vincere un milione di scellini rischiando di perderne solo 100. Il problema è che quei cento scellini sono la soglia di sopravvivenza di un residente dei quartieri disagiati di Nairobi, vale un piatto di fagioli e di verdura al giorno, una fetta di polenta e deve avanzare anche qualcosa da sommare giorno dopo giorno per pagare l'affitto di una baracca di lamiera.
Facendo leva cinicamente sulla povertà estrema e sulla speranza che avvenga un miracolo per cui possa cambiare la loro condizione sociale e quindi la loro vita, le aziende di scommesse portano i minorenni a procurarsi soldi in qualsiasi maniera per poter tentare la fortuna, lanciando un messaggio diseducativo in barba alle regole. 

Così ora, durante il periodo di sospensione voluto dal governo, gli operatori e i promotori di giochi d'azzardo sono stati invitati a presentare tutte le pubblicità relative al gioco d'azzardo al Kenya Film Classification Board (KFCB) per l'esame, la classificazione e il rilascio di un certificato di approvazione. Recentemente il ministro del Lavoro Alfred Mutua aveva affermato che bisognava tutelare il settore delle scommesse, perché dà lavoro ad oltre diecimila keniani e contribuisce a progetti comunitari nell'ambito della responsabilità sociale d'impresa, oltre a generare introiti per lo Stato attraverso accise, ritenute fiscali e tasse. Per il 2025 la proiezione è di circa 20 miliardi di scellini. Ovviamente, al netto di qualche vincita, viene da chiedersi nelle tasche di chi finiscano i soldi di tanti ragazzini diseducati e di padri di famiglia che a volte finiscono sul lastrico con conseguenze anche tragiche per loro e per altre persone. Ben venga questa sospensione, ma sicuramente non è abbastanza, speriamo sia solo un punto di partenza e non il contentino in pasto a chi conduce battaglie per una moralità diversa e adeguata alla quotidianità del Kenya.

TAGS: pubblicitàslumpovericalcioscommessegioco

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