Laddove in Kenya il virus Covid-19 non sembra essere ancora arrivato, nelle più remote lande della Rift Valley, Contea di West Pokot, le prime grandi piogge dell’anno hanno invece provocato devastazioni e morti. E’ una piaga endemica e purtroppo consueta ogni anno, che si va ad aggiungere alla preoccupazione di un nuovo grande flagello che è quasi avvertito come il male minore da chi combatte da sempre con le carestie e l’inclemenza di eventi naturali sulle povere comunità rurali.
Le inondazioni improvvise hanno colpito in particolare in questo fine settimana i cittadini di West Pokot, ma anche delle Contee di Narok ed Elgeyo Marakwet con gravissime conseguenze.
Le immagini che circolano in rete dipingono un quadro di devastazione, con fiumi tracimati che hanno divelto ponti, bloccati vie di collegamento e causato frane che hanno seppellito case e distrutto campi coltivati.
Il coordinatore regionale della Rift Valley, George Natembeya, che ha visitato alcune delle aree colpite a Chesogon, lungo il confine Elgeyo-Marakwet-Ovest-Pokot, ha confermato che almeno quattro persone sono irreperibili, mentre altre 23 sono decedute a seguito delle inondazioni del sabato sera. Si teme che diverse altre persone siano morte e che alcune proprietà siano state distrutte da inondazioni improvvise e smottamenti lungo il confine tra Elgeyo-Marakwet e West Pokot. Nella serata di domenica i numeri apparivano ancora più preoccupanti.
Il comandante della polizia di Elgeyo-Marakwet, John Mwinzi, ha dichiarato al quotidiano Daily Nation che diverse zone sono state isolate, compreso il paese di Chesogon.
"Abbiamo ricevuto notizie che l'area è stata colpita da frane e inondazioni – ha detto Mwinzi - Secondo quanto riferito, sono state colpite così tante persone. Abbiamo difficoltà ad accedere all'area perché tutti i ponti sono stati distrutti dalla piena dei fiumi”.
Tra le vittime delle inondazioni e delle forti piogge che hanno portato alle frane nelle zone collinari, c’è anche un bambino di 3 anni che è stato sepolto vivo da una colata di fango che ha investito il suo villaggio nella zona di Oldonyo Ngiro.
La madre ed altri tre suoi figli, colti dallo smottamento mentre dormivano nella loro manyatta, sono stati ricoverati all’ospedale di Narok e sono in condizioni gravi ma guaribili, con fratture e lesioni interne. Le piogge in questi due giorni non hanno risparmiato nemmeno altre regioni che rischiano di trovarsi in situazioni simili, e domenica hanno colpito anche regioni costiere e dell’est del Paese. Da martedì la situazione potrebbe leggermente migliorare.