Una delle immagini più evocative dell’Africa “on the road” vede un matatu, i classici pulmini da 14 posti che in Kenya ti portano ovunque e il cui nome swahili deriva dalla tariffa originaria dei primi anni Settanta a Nairobi (ma-tatu, tre scellini), sfrecciare su una strada rossa d’argilla. Oppure, in tempi moderni, un grande bus sull’asfalto di una nuova statale, avanzare sullo sfondo del cielo africano come un elefante di lamiera.
Immagini sceniche, magnifiche ma nel periodo di alta stagione…meglio evitare di esserne protagonisti.
C’è chi ama i viaggi “fai da te”, il nomadismo zaino in spalla e l’avventura della cosiddetta “Africa vera”. Sicuramente con le dovute precauzioni è un modo di scoprire cose che un “normale” turista non conoscerà mai, ma in questo periodo è di certo più pericoloso che in altri.
Intanto c’è da dire che con gli anni le strade in Kenya sono sempre più affollate, la crescita di questo paese ha creato le opportunità a molti cittadini di acquistare un veicolo e si sono moltiplicate a dismisura le motociclette, gran parte delle quali sono “boda boda”, ovvero moto-taxi.
In più nel periodo delle feste decine di migliaia di keniani si spostano dalle città per tornare ai loro villaggi o cittadine natie, specie da Nairobi verso nord, quindi le corse dei matatu e dei bus aumentano.
Aumentano anche i turni dei guidatori, che spesso per tenersi svegli usano sostanze anfetaminiche, come le radici di miraa, l’erba che cresce alle pendici del monte Kenya.
Ecco perché purtroppo in questo periodo gli incidenti aumentano in maniera esponenziale e la polizia ha inasprito i controlli sui mezzi e sulla “salute” dei driver.
A Santo Stefano, un bus della linea “Modern Coast”, che transita anche da Malindi a Mombasa, si è rovesciato in un fiume nei pressi della città di Kisii, sulla strada per la Tanzania. Il computo per adesso è di un morto e diversi feriti. Nulla a che vedere rispetto all’incidente del bus della stessa compagnia vicino a Meru, qualche mese fa, che vide 24 decessi, con il mezzo finito sempre in un fiume, dopo un volo di 40 metri. In mezzo a questi due eclatanti incidenti degli “elefanti”, vi sono quotidianamente report di matatu ed altri mezzi pubblici che provocano morti e feriti.
Fare molta attenzione, quindi, a non rovinarsi la vacanza. Usare cautela anche nella scelta dei taxisti, delle guide safari e dei transfer aeroportuali. Con le strade, in Africa, non si scherza. Soprattutto tra Natale e la Befana.