Il Kenya, almeno se il suo presidente William Ruto sarà rieletto e confermerà quanto annunciato nei giorni scorsi e ripreso da diversi media nazionali, entro dieci anni smetterà di importare prodotti alimentari da altri paesi, ma distribuirà e si nutrirà solo di quanto prodotto localmente.
Questa è l’intenzione di Ruto, come misura per tagliare le spese della sua nazione.

Parlando durante l’inaugurazione di un piano di edilizia nazionale a Nanyuki, il leader keniano ha detto: . “Stiamo spendendo quasi 500 miliardi di scellini kenioti all’anno (circa 3 miliardi di euro, ndr) per importare cibo da altri Paesi. In 5 anni, vogliamo ridurre il margine a 250 miliardi e in 10 anni non importeremo più cibo, ma ne produrremo di nostro”.

Ruto si è soffermato, come riporta il sito Citizen Digital, sulle sovvenzioni agli agricoltori per produrre di più.
“Abbiamo deciso di sovvenzionare i fertilizzanti per garantire agli agricoltori un accesso più economico per incrementare la produzione e quest’anno il paese si aspetta un raccolto superiore del 40% rispetto all'anno scorso, in cui abbiamo già aumentato la produzione”.

Ruto, presentando il suo manifesto elettorale nel 2022, aveva già puntato il dito sulla capacità del Kenya di arrivare a produrre quasi tutto l’indispensabile e limitarsi alle importazioni di pochi prodotti, così come a lavorare in patria le materie prime per esportare prodotti finiti e non quelli grezzi che poi, una volta finiti, il paese deve riacquistare.

"L'unico modo per abbassare il costo della vita e aumentare la produzione alimentare è aiutare gli agricoltori a produrre più cibo per eliminare la carestia", ha dichiarato il presidente, attaccando poi l'opposizione e la magistratura per quello che ha definito un complotto per far deragliare i programmi di governo, aggiungendo che non si tirerà indietro nel tentativo di porre fine alla corruzione e di realizzare il suo manifesto elettorale.