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UN'ANNO DI INCONTRI

2024: i keniani che noi e l'Italia ricorderemo

La collaborazione tra i 2 paesi è fatta soprattutto di persone

30-12-2024 di redazione

Anche quest’anno, da testimoni ed informatori della collaborazione e dei rapporti tra il popolo keniano e quello italiano nel Paese africano che da tanti anni ci ospita e di cui raccontiamo avvenimenti, spesso condivisi, abbiamo avuto incontri, scambi culturali ed istituzional con keniani che si sono distinti per l’approccio con l’Italia, effettuato servizi o interviste e scritto articoli sulle loro attività.
Senza graduatorie né titoli particolari, abbiamo selezionato dieci figure rappresentative del rapporto tra le due nazioni e le due culture, attraverso altrettanti personaggi. Questa la rassegna del portale degli italiani in Kenya.

SATUBO WOMEN

Satubo è l'acronimo di tre tribù del Kenya: Samburu, Turkana e Borana.
Tre etnie che per secoli sono state semi-nomadi e che in parte ancora lo sono, occupando però zone ormai abbastanza limitate, per dedicarsi alla pastorizia o all'agricoltura stagionale, quando siccità o alluvioni glielo permettono.
Parliamo di zone aride, poverissime tra l'altopiano di Laikipia, dove la savana si prende quasi tutto e lo dedica agli animali selvatici e al turismo dei safari, e dove dalla metà dell'ottocento, prima ancora che arrivassero gli europei, i conflitti per le terre ed il bestiame portavano distruzione e morte.
Dalla città di Isiolo al deserto del Turkana, oggi sono rimaste tre tribù in lotta, che negli anni passati, specialmente durante le violenze post elettorali del 2008, si sono uccise, hanno bruciato interi villaggi, razziato e violentato. Ma queste cose le fanno gli uomini. Sono loro che vanno in guerra, mentre le donne continuano a faticare nei campi, portare gli animali al pascolo, accudire i figli.
Le donne sono l'Africa con la A maiuscola e potremmo riempire interi libri con le loro storie, i loro miracoli quotidiani. Uno di questi è rappresentato dalle donne Samburu, Turkana e Borana, mentre i mariti si facevano la guerra, si sono riunite in una cooperativa per insegnare a tutti, ai figli particolarmente (ma anche ai mariti stessi, se c'è ancora una speranza di cambiarli...) che la pace porta sempre più benefici della guerra. Hanno abitudini e tradizioni diverse, si vestono e pregano in modo differente. I Samburu sono una "costola" dei Maasai, i Turkana sono nilotici più simili ai nubiani, i Borana sono nilotici di origine somala, mussulmani. Grazie all'iniziativa "Ethical Fashion", di cui abbiamo parlato qui, le Satubo Women non solo portano a casa il loro guadagno, ma danno l'esempio a tante altre donne, non solo di questa terra ma di tutto il Kenya. La loro creatività, la volontà di cambiare la mentalità delle zone più problematiche del Kenya ha attratto anche stilisti italiani e aziende che acquisteranno i loro prodotti.
Viva le Satubo!

 



HILLARY KIPKOSGEY

Nell’anno in cui il governo italiano e quello keniano hanno deciso di rilanciare il centro spaziale Luigi Broglio di Malindi, grazie anche ai contributi del Piano Mattei e alla possibilità di aprire ai privati le collaborazioni nel settore aerospaziale, la Kenya Space Agency si è affiancata alla nostra agenzia spaziale ASI e al governo italiano nel pensare al futuro dei propri studenti, e avvicinarli ad un settore in cui l’Africa ha grandi potenzialità, per creare professionalità in un settore in espansione, per condurre sfide importanti, attraverso l’osservazione della Terra dall’alto, per combattere i cambiamenti climatici e monitorare agricoltura, allevamento ed altri ambiti fondamentali per l’Africa Subsahariana. In questo impegno, sicuramente per i rapporti tra Kenya e Italia è emersa la figura di un tecnico capace e in sintonia con noi come il direttore generale della Kenya Space Agency, Hillary Kipkosgey.

 

 

MACKINLAY MUTSEMBI

Da ormai qualche anno il più importante trombettista jazz keniano, Mackinlay Mutsembi, oltre ad essere sempre più conosciuto ed apprezzato in patria, è un collaboratore fisso degli eventi musicali della musica più “alta” che coinvolge artisti italiani. Ogni qual volta arrivi in Kenya un jazzista italiano, Mackinlay è attivo e propositivo per collaborazioni e concerti che lo avvicinino all’ambiente musicale di Nairobi e anche della costa. Quest’anno le sue collaborazioni hanno riguardato il sassofonista Gianfranco Menzella, che vanta collaborazioni e album con il gotha del jazz italiano, europeo e americano e, più recentemente, quella con il vibrafonista Olmò Chittò, che ha permesso a Mackinlay di introdurre i keniani a questo strumento fino ad ora praticamente sconosciuto ai keniani. Oltre a questo, il trombettista e produttore keniano, organizza eventi di livello sempre più alto e collaborazioni con jazzisti di tutto il mondo, elevando la qualità e la consapevolezza del panorama jazz keniano.
 



SAMUEL MUNGUTI

Samuel è un agricoltore “illuminato”, non a caso quest’anno è tra i vincitori del “Gian Marco Moratti Award”, il premio ideato da E4Impact Foundation per mettere in evidenza ed aiutare quelle imprese capaci di offrire una risposta imprenditoriale efficace a una situazione che colpisce negativamente la comunità africana, e dedicato particolarmente alle migliori soluzioni di business volte a colmare uno o più gap - sociali, culturali, economici, ambientali.
Munguti, è ideatore e presidente di Shamba Pride, realtà keniota della contea di Makueni che opera nel settore dell’agribusiness. Shamba Pride distribuisce semenze, fertilizzanti, pesticidi, mangimi e attrezzature per agricoltura e allevamento. Samuel ha ideato inoltre una piattaforma digitale, “DigiShop Market”, attraverso la quale gli agricoltori possono ricevere informazioni ed entrare in contatto con altri fornitori di servizi agricoli nella comunità, allo scopo di garantire un aumento della produzione e mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Grazie a questa intuizione, in pochi anni Samuel ha raggiunto 15 mila agricoltori ed oltre 400 punti vendita propongono le sue soluzioni. Ne abbiamo parlato qui: https://malindikenya.net/it/articoli/parole/storie/samuel--orgoglio-talento-e-tecnologia-nello-shamba-keniota.html
 


EMMANUEL WANJONYI

Lo sport, ed in particolare l’atletica leggera e il mezzofondo, sono da anni una delle eccellenze del Kenya. Lo si deve al talento innato dei keniani per la corsa, a chi nasce e si forma sugli altopiani della Rift Valley ma anche ad allenatori italiani che da tempo hanno dedicato la loro professionalità a far crescere tanti atleti con qualità eccezionali. Tra questi c’è il bresciano Claudio Berardelli che ha lavorato con tanti talenti locali, di cui l’ultimo è il ventenne Emmanuel Wanyonyi, uno dei mezzofondisti più in ascesa del Paese.  Specializzato negli 800 metri, Wanyonyi quest’anno ha dapprima battuto il record mondiale del miglio su strada in Germania, e poi ha trionfato nella sua specialità alle Olimpiadi di Parigi. Per questo è stato anche premiato dall’ambasciata d’Italia, insieme a Berardelli, per la giornata internazionale dello Sport.

 


DENNIS OMBACHI

Dennis Ombachi, noto come “The Roaming Chef”, è un ex giocatore di rugby a 7 della nazionale del Kenya che si è trasformato in un artista culinario e creatore di contenuti digitali. Una vera star dei social, tra i più seguiti non solo del Kenya ma di tutta l’Africa. La sua attenzione alla cucina e al mangiare bene e sano, lo ha portato più volte a partecipare ad iniziative organizzate dalle istituzioni o da associazioni enogastronomiche italiane. Insieme alla sua nuova attività, Dennis combatte per l’emancipazione dei giovani, contro i mali che attanagliano tanti keniani nell’era digitale e dei cambiamenti, come la depressione, il bipolarismo, battendosi anche per i diritti umani.

 

( Dennis Ombachi riceve il diploma per la masterclass di cucina italiana dall'Ambasciatore d'Italia in Kenya, Roberto Natali)

 

WAKIO MZENGE

Riconosciuta come una delle attrici più talentuose e capaci del Kenya, con molte apparizioni in serie televisive e in produzioni cinematografiche, Wakio ama il teatro e si è scoperta anche eccellente regista, portando al Kenya National Theatre alcune opere e monologhi al femminile di impatto sociale, oltre che artistico, come recentemente l'acclamata piéce "Elements". Il suo rapporto con l’Italia nasce insieme alla passione per Dante Alighieri e la Divina Commedia, ma anche essendosi guadagnata la possibilità di eseguire performance a Roma, con la nostra cooperazione.

Quest’anno, in occasione della settimana della lingua italiana è salita sul palco del teatro nazionale di Nairobi con Freddie del Curatolo, con lo spettacolo “Found in translation”, che ha avuto un grande successo, dimostrano oltre che la sua professionalità anche la sua simpatia, dando vita ad un’esibizione che ha una volta di più mostrato le possibilità di esprimere l’unione e l’intesa artistica tra Italia e Kenya.


 


 

ELIZABETH WATHUTI

Elizabeth ‘Liz’ Wathuti is an environmental conservation and climate activist. She is the founder of the Green Generation Initiative and despite her young age her work ideally continues that of the late Nobel laureate Wangari Maathai. Elizabeth won the international Time100 Impact Award for the environment in September 2023, and subsequently served as Kenya's spokesperson at Cop26 for the environment in Glasgow. Elizabeth has worked with the Italian Cooperation on gender equality initiatives, giving a highly applauded speech on the importance of women in environmental protection, as well as continuing her mission to plant trees and teach young people to care for public spaces, and interact with Nature, starting in schools.


 

 

ANTHONY WANJOHI

Anthony Maina Wanjohi is one of Kenya's emerging artists. His painting has evolved from the classicism of his teenage years, when he studied Leonardo da Vinci and Botticelli, to be closer to the people of his country, and particularly to the precarious life on the streets that he had to make before he emerged, due to the need to survive. Finally, thanks to the technique of painting on iron sheets and bringing back images and snapshots of everyday life on shaped forms of great realism, he came to the attention of critics and the public, succeeding in exhibiting together with two sacred monsters of Kenyan figurative art such as Michael Soi and Thom Ogonga in the allegorical-social exhibition ‘Sex & the city’ and succeeding in fulfilling one of his boyhood dreams, that of visiting the Venice Biennale and being able to stay in Florence. Wanjohi's love for the beauty and art of Italy will not stop there.


 


 

JOSEPH NYABABWE

We are talking about a young man we have known since he was 9 years old and, fatherless, he tried to excel at school in order to get out of the closed and dramatic circle of poverty in the deprived suburbs of Malindi. In the Italian football academy in Kenya that Freddie del Curatolo founded in 2009, he immediately became captain, being the best in school, an example for many other kids like him in the school that has taken dozens of boys away from the temptations of the street with the sting of sport. Thanks to the help of Malindikenya.net and its readers, Karibuni Odv and various organisations, Italian and private supporters' associations, Joseph continued to study with increasing commitment, even though an injury robbed him of his passion for football. After graduating this year, he became the manager of the football academy itself, whose Under-20 team was promoted to the county championship. But he has done more than that: he has motivated the youngest to study, made them reacquainted with the values of our football academy, created a role model for many at-risk youths, and taken care of every aspect of Real Malindi himself. A great pride.

 


 

TAGS: OmbachiSatuboNyababweWanjohiWanyonyiWakio

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