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Affitti e safari abusivi, controlli anche in Facebook

1 anno di prigione e multe salatissime senza licenze e tasse pagate

25-06-2021 di redazione

Guide non tanto professionali e non munite di licenze che vendono safari su Facebook, hotel che si danno le “stellette” da soli, ville che affittano senza pagare le tasse, bed & breakfast senza permessi ed altre amenità che il turismo “trasversale” sulla costa del Kenya propone, sono sempre più nella morsa delle autorità del turismo.
Ci sono già stati arresti e contravvenzioni nelle ultime settimane, conseguenti a controlli su siti online di prenotazioni e addirittura su profili facebook e tripadvisor e la Tourism Regulatory Authority (T.R.A.) ha pubblicato sui quotidiani nazionali un nuovo avviso chiedendo a chi sta infrangendo le regole di contattare le istituzioni prima che siano loro a fare lo stesso, utilizzando le massime pene previste dalla legge che prevedono 12 mesi di reclusione o multe salatissime.
“E’ giunta alla nostra attenzione l'esistenza di guide turistiche online senza licenza e aziende che hanno frodato turisti ignari e che finiscono per chiudere i siti web e gli account di Facebook dopo aver ricevuto i pagamenti – scrive la T.R.A. sul suo avviso – e che alcuni ristoranti e hotel si sono falsamente commercializzati come se avessero ottenuto varie stelle da questa Autorità, ma questo è falso, fuorviante e punibile dalla legge”.
Nell’avvertire che ci saranno ulteriori controlli e nell’invitare a visitare il sito (www.tourismauthority.go.ke) o gli uffici competenti, la T.R.A. ricorda anche il suo impegno contro l’affitto illegale di appartamenti, cottage o stanze da parte di abitazioni private che spesso si pubblicizzano sui social o su siti specializzati.
“Gli operatori senza licenza di cottage, guest house, ville, appartamenti che si commercializzano su piattaforme di prenotazione online, senza le relative licenze dell'autorità continuano ad operare, rischiando di essere perseguiti per questo”. Spiega il comunicato.
Non è difficile per gli uffici locali effettuare controlli in tal senso e dopo aver iniziato con portali come Booking.com e AirBnb, ora puntano sul sottobosco di Facebook, dove appunto cercando ville e case private adibite a B&B o alloggi da affittare, si sono imbattuti anche nelle guide safari improvvisate e in tante altre attività legate al turismo, spesso locali, che non hanno alcun tipo di autorizzazione e che evidentemente aggirano totalmente il sistema fiscale keniano.

TAGS: licenze kenyapermessi kenyatasse kenyaT.R.A. Kenya

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