Anche se non ancora completato al 100%, finalmente il cosiddetto bypass di Dongo Kundu che collega l’aeroporto di Mombasa alla costa sud (Tiwi, Ukunda, Diani e da lì verso il confine con la Tanzania) è aperto e percorribile. Ciò significa che i turisti e residenti che arrivano in Kenya atterrando all’aeroporto di Mombasa, non dovranno più imbattersi nel traffico cittadino e prendere il famigerato “ferry”, il traghetto per auto e persone che da circa quarant’anni costituiva l’unico modo per poter attraversare il canale della seconda città del Kenya che, come molti sanno, sorge su un’isola.
Anche questo collegamento passa sul canale, attraverso un ponte, ma in un punto in cui le due sponde sono molto vicine e dove i fondali sono meno profondi, tra Miritini, zona del porto e dell’aeroporto, e Kibundani sulla sponda sud.
Il progetto è partito 5 anni fa e la consegna è stata ritardata di soli 5 mesi rispetto ai tempi previsti.
Ora finalmente comprende l’intera tangenziale che collega la zona economica speciale di Dongo Kundu all’autostrada per Nairobi e all’altezza dell’aeroporto ora si estende oltre Likoni, in costa sud nella contea di Kwale. Per raggiungere la località turistica di Diani, ora ci si metterà poco pià di mezzora e non si dovrà fare i conti con la roulette russa dei ferry, che a volte sono rotti, altre vittime di incidenti di camion che si bloccano al momento dell’entrata o dell’uscita, del traffico e di varie ed eventuali africane.
L’intero progetto è costato 40 milioni di dollari e ovviamente se fosse stato solo per il turismo non sarebbe mai stato fatto. La zona economica speciale viene infatti utilizzata anche da aziende e veicoli tanzaniani o di altre nazioni collegate tramite la Tanzania, per stivare i container del porto di Mombasa e gli stessi autoarticolati non dovranno più utilizzare il ferry, che diventerà un privilegio di passeggeri a piedi, in moto o bicicletta e soprattutto diretti nella cittadina di Likoni.
Sebbene la circonvallazione sia ora aperta, il progetto è stato completato al 96% ed è percorribile solo in un senso, alternato. L'appaltatore sta ancora ultimando aspetti essenziali come la segnaletica stradale, l'illuminazione e l'asfaltatura. Per questo le auto, le moto e i pedoni lo possono usare, ma ai mezzi pesanti non è ancora permesso accedervi.
Ovviamente c’è grande sollievo sia tra gli operatori turistici che tra i residenti, i ferry attualmente servono oltre 300.000 persone e 6.000 auto al giorno.
Il direttore generale della Kenya Coast Tourists Association, Julius Owino, ha dichiarato che l'apertura di Dongo Kundu, anche se parziale, è una delle più belle notizie di sempre per l’economia della costa sud, perché eliminerà disagi e permetterà ad agenzie safari di rispettare i propri programmi e ai clienti di non perdere ore inutili nel traffico e anche, com’è capitato in passato, i voli di ritorno. Se da Diani spesso per sicurezza i turisti erano costretti a partire 3 ore prima per essere sicuri di arrivare in tempo in aeroporto, ora ne basterà una.
Non è ancora chiaro se, una volta ultimato il bypass, verranno montati anche i caselli e si dovrà pagare il pedaggio, ma considerato che la tangenziale ridurrà le entrate dei traghetti, i media danno per probabile tariffe simili a quelle del ferry, ovvero dai 100 ai 200 scellini per passare.

L'Autorità nazionale per le autostrade del Kenya (KeNHA) ha dichiarato che la politica di pedaggio sarà sottoposta alla partecipazione pubblica e sarà attuata una volta approvata.