Il Kenya riprova a combattere la corruzione, mettendo in campo gli uomini del presidente che hanno mostrato serietà e attaccamento al nuovo corso del Paese.
Ruto ha dato mandato al Capo del Servizio Pubblico Felix Koskei di formare un team multi-agenzia per combattere la piaga della corruzione.

“Siamo tutti d'accordo sulla necessità di eliminare questa minaccia.Nessuno sarà protetto o vittimizzato in questa lotta - ha dichiarato Koskei -, è un desiderio del presidente Ruto, che ci ha ordinato di rafforzare il nostro ruolo senza timori o favori mentre svolgiamo il nostro lavoro".
Koskei ha detto che il Presidente William Ruto ha ordinato ai suoi dirigenti di garantire la tolleranza zero alla corruzione.

Il nuovo capo dell'Intelligence, Nordin Haji, ha dichiarato che indagini e corporazioni adeguate garantiranno il successo dell'azione penale.
Haji, che già da procuratore generale (DPP) aveva cercato di eradicare una delle peggiori problematiche che frenano la crescita del Kenya e l’uguaglianza, ha ammesso di essere stato ostacolato nel suo lavoro da molti soggetti del vecchio sistema politico.
"La corruzione è diventata sistematica. Avremo successo solo se rispetteremo la Costituzione e lavoreremo in conformità con la legge", ha dichiarato ai media.
Ora la creazione di questa nuova squadra che ha intenzione di insinuarsi nelle varie diramazioni istituzionali e in ogni contea.
Il Controllore del Bilancio Margaret Nyakan'go ha chiesto di aumentare il personale anticorruzione nelle contee, notando che attualmente in ogni contea ce n’è solo uno.
Nyakan'go ha affermato che molte contee si appropriano indebitamente di fondi operando attraverso società non legali.

Dopo anni che si è parlato della corruzione come cancro primario del paese da estirpare, con l’attuale grave situazione economica, recuperare denaro sottratto indebitamente in ogni modo dalle casse dello Stato è un obbligo non solo morale, ma necessario per risollevare le sorti del Kenya.
Secondo la Commissione per l'etica e la lotta alla corruzione (Eacc), il Kenya perde ogni anno circa 5 miliardi di dollari (7,8% del Pil del paese) a causa di queste cattive pratiche.