Si prepara un’altra giornata di proteste contro il governo in Kenya. I giovani attivisti hanno dichiarato, in maniera unitaria e non solo attraverso alcuni social che ogni giorno proclamano proteste, di voler scendere in piazza per chiedere giustizia per le vittime dei precedenti scontri con la polizia, durante le manifestazioni delle ultime settimane, poi degenerate in violenza, con 41 morti ed oltre 200 feriti.
Secondo gli attivisti, il governo non solo non si è attribuito la responsabilità di tali uccisioni, ma ne ha numerate solo 25, quando tutte le associazioni per i diritti umani nel paese, hanno fatto nome e cognome delle 41 vittime, tutte secondo loro morte per via di proiettili sparati dalle forze dell’ordine, contro persone disarmate.
Non sono bastate le rassicurazioni di cambi radicali alla sua politica, da parte del presidente Ruto, con la revoca della controversa legge finanziaria prima, e lo scioglimento quasi per intero del consiglio dei ministri. I giovani della “generazione Z”, al grido di “Ruto must go” vogliono lo scioglimento dell’intero parlamento e un reset totale della vecchia politica, basata secondo loro principalmente sulla corruzione.
Nel centro di Nairobi ed in quello delle principali città keniane, oggi i negozi resteranno chiusi in attesa di capire come si evolverà la situazione di manifestazioni annunciate come pacifiche ma che troppe volte sono sfociate in violenze e razzie. Il presidente Ruto, nei giorni scorsi, ha anche accusato una Ong americana, la Ford Foundation, di essere tra i finanziatori delle proteste violente, mentre più volte alcuni politici hanno parlato di “infiltrati pagati da lobby di potere” per far degenerare le proteste pacifiche in violenza.