Un anno fa andò in scena una delle manifestazioni più uniche che rare nella storia keniana, perchè condotta quasi esclusivamente da giovani sotto i 30 anni e perchè completamente apolitica, non tribale e non sociale. Quella della cosiddetta Gen Z, la generazione dei nati dopo il 1990 che protestavano, pacificamente, contro la legge finanziaria che stava per essere approvata in parlamento.
Dopo la rinuncia del governo a ritrattare ed ascoltare i giovani, gli stessi decisero di marciare verso le camere della capitale con l'intenzione di occuparle pacificamente per impedire la votazione, ma l'epilogo fu disastroso: 10 morti, con esecuzioni sommarie da parte della polizia, e parlamento assaltato e dato alle fiamme.
Per commemorare quei defunti ed altre 50 vittime (secondo le organizzazioni per i diritti umani), i giovani tornano in piazza ad un anno di distanza, con l'idea di marciare in ogni città del Paese e di protestare contro gli abusi della polizia, i sequestri extragiudiziali e gli abusi come quello che, ad esempio, ha portato alla morte in custodia del blogger Albert Ojwang, lo scorso 8 giugno. Uccisione per la quale sono indagati 5 ufficiali di polizia.
Oggi si prevede a Nairobi una grande manifestazione e l'intelligence keniana ha messo in guardia anche da possibili infiltrazioni di terroristi, data la situazione della guerra tra Israele e Iran, che coinvolge anche gli Stati Uniti.
Proprio le ambasciate Usa e israeliana sono definiti "obbiettivi sensibili".
Ma sulle proteste pacifiche di oggi c'è anche il monito di molte ambasciate occidentali, che chiedono al governo keniano di prestare attenzione ai possibili infiltrati, teppisti che potrebbero essere assoldati da qualcuno per rovinare il tenore pacifico della manifestazione.
Come sempre, vi aggiorneremo nel corso della giornata.