Anche quest'anno lo Yoga Festival di Lamu, ormai un appuntamento fisso a marzo, ha attirato molti turisti del benessere fisico e mentale.
Sono stati più di 400 gli appassionati della disciplina orientale che hanno passato cinque giorni nell'arcipelago, soggiornando nelle strutture locali che da settimane segnavano il tutto esaurito.
Il festival si chiude oggi e gli organizzatori hanno confermato ai media nazionali che la partecipazione di quest'anno ha superato le loro aspettative, con partecipanti provenienti da Australia, India, Sud Africa, Regno Unito, Stati Uniti, Canada e Giappone.
La coordinatrice dell'evento, Monika Fauth, ha dichiarato al quotidiano The Standard che l'evento nella sua sesta edizione ha contribuito una volta di più a catapultare la destinazione Lamu all'attenzione internazionale, non solo dei praticanti yoga.
Venticinque gli insegnanti giunti nell'isola per stage speciali e oltre 150 tra lezioni, meditazioni e laboratori divisi tra Lamu Town, Shela e Manda Island. Coach arrivati non solo dall'India ma anche da altre destinazioni della costa, come Malindi, Watamu e Diani. 
Lamu nel tempo viene riconosciuta come una perfetta destinazione yoga grazie al clima tropicale, all'eccellente varietà di sistemazioni che si adattano ai diversi budget, a chilometri di spiagge vuote e strade senza automobili. 
"E' l'ideale per rilassarsi e lasciarsi alle spalle lo stress della vita - ha confermato Fauth - senza contare il pesce fresco, i cibi bio e l'accoglienza cordiale della popolazione swahili".
Tutte le attività di Lamu, come ristoranti e boutique, dhow per safari marini e artigianato locale, ma anche il mondo della solidarietà, questa settimana hanno avuto un grande beneficio da questo evento, che si è reso possibile in forza dell'unità d'intenti tra organizzatori, imprenditori, comunità locali e Governo della Contea. Un esempio da seguire.