Come si comporterà nel 2021 il Kenya riguardo ai vaccini anti Covid-19?
Mentre dagli Stati Uniti, dal Regno Unito, dalla Cina e anche da Russia e Turchia arrivano informazioni ufficiali e molte indiscrezioni sugli esiti delle ricerche condotte dalle case farmaceutiche, l’Africa sta a guardare ed attende di verificare quale possa essere la soluzione migliore per l’eventuale somministrazione del vaccino al suo popolo.
Ad oggi nessuna Nazione Subsahariana ha inoltrato richieste per ottenere il farmaco antivirale e in tutto il Continente solo il Governo egiziano ha prenotato un certo numero di vaccini.
Per dire, l'Unione Europea ha già ordinato 400 milioni di dosi di vaccino AstraZeneca, 300 milioni di dosi di Pfizer e 75 milioni di dosi di Moderna. Sono queste le tre aziende più accreditate sul mercato e che per prime hanno svelato i risultati dei propri test di laboratorio. In questo senso, la statunitense Moderna, che ha già venduto sulla carta 200 milioni di dosi solo nel suo Stato, è quella che garantirebbe è più copertura mentre la britannica Astra Zeneca, che ha condotto gli esperimenti insieme all’Università di Oxford, è quella che ha annunciato minor certezza di immunità totale (dal 70% al 90%) ma sarà la meno cara e la più sicura in merito alla conservazione.
I 327 scellini a vaccino proposti da quest’ultima ai Paesi africani e in genere a tutte le Nazioni in via di sviluppo, allettano non poco il Governo del Kenya, mentre Pfizer e Moderna per ora vendono a tutti a 2000 scellini a dose o poco più.
“Potremmo facilmente entrare in una partnership bilaterale con Astra Zeneca per ottenere più dosi, perché questo vaccino è molto promettente perché mostra protezione contro tutte le fasce d'età e potrebbe anche fermare la trasmissione del virus” ha dichiarato recentemente il direttore generale della sanità Patrick Amoth.
La stessa azienda ha confermato che il Kenya è uno dei Paesi che stanno partecipando alla sperimentazione del vaccino. Per adesso sono 40 gli operatori sanitari di Kilifi ad essere stati coinvolti nella sperimentazione congiunta del Kenya Medical Research Institute e dell'Università di Oxford. La seconda fase della sperimentazione si concentrerà su 360 volontari adulti ed è prevista tra tre mesi, con i volontari provenienti da Mombasa.
A spegnere qualche entusiasmo ci ha però pensato il Ministro della Sanità Mutahi Kagwe che ha predicato cautela. Aveva già espresso tutti i suoi dubbi all’indomani dell’annuncio di Pfizer che garantiva un’efficienza superiore al 90% del vaccino.
“Ho molte riserve a riguardo – aveva detto Kagwe – si parla di iniettare anticorpi che impedirebbero alle persone di prendere il virus, ma non si sa ancora chi e come può prendere il virus e con quali effetti”. Tuttavia, subito dopo il Ministro ha voluto chiarire di non essere sfavorevole al vaccino.
“Per evitare dubbi – ha aggiunto - il mio ministero considera la vaccinazione e/o l'immunizzazione come uno step fondamentale degli sforzi per prevenire le malattie per le quali può essere disponibile questa opzione”.
In poche parole il Kenya, dopo gli annunci di Pfizer e Moderna e il loro prezzario, ha pensato anche alla sostenibilità di un eventuale esborso, ora che c’è anche l’opzione britannica, vorrebbe fare una valutazionedi ogni singolo prodotto prima di stabilire un budget per l’acquisto.
“Esploreremo tutte le opzioni e ne valuteremo l’efficacia”, ha precisato Kagwe.
Ma c’è un’altra notizia che farebbe propendere la scelta del Kenya su Astra Zeneca, la conservazione dei vaccini al freddo.
A differenza dei primi due vaccini che richiedono una temperatura di conservazione fino a -70 gradi Celsius, cosa che rappresenterebbe un grave problema logistico per il Kenya, il vaccino AstraZeneca, come riferito dalla stessa azienda, “può essere conservato, trasportato e manipolato in condizioni normali di refrigerazione (2-8 gradi Celsius) per almeno sei mesi e somministrato all'interno delle strutture sanitarie esistenti”.
Questo dato sicuramente, oltre al prezzo, rende più appetibile per i Paesi africani il vaccino del Regno Unito.
L’India infatti sta decidendo in questi giorni di ordinare almeno mezzo miliardo di dosi.
Intanto ieri il Paese ha registrato la percentuale più bassa di novembre, 10,8% con 810 casi e solo 8 decessi.