Anche la costa del Kenya ha il suo “zimino”. Il piatto di pesce e verdure in foglia, che in Liguria viene chiamato “In zimino” in effetti ha origini antiche e deriva dalla parola araba “samin”, che significa corposo, saporito, perfino “grasso”.
Questo perché l’origine della zuppa di seppie o calamari, è particolarmente densa e “accomodata”, come direbbero i genovesi.
Sulla costa swahili invece delle biete di prima collina come sulla costa ligure, si può utilizzare la classica mchicha ma se lo trovate, il mnavu (o managu) è l’ideale, per il suo retrogusto amarognolo che rende il piatto ancora più accattivante.
Questo perché a differenza della ricetta italiana, nel “in zimino” swahili si aggiungono le spezie, e particolarmente curcuma e cumino.

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

600-700 g di seppie o calamari
6 pomodori medi
2-3 mazzi di mchicha o mnavu (managu)
1 gambo di sedano
Mezza cipolla
1 carota
2 spicchi d’aglio
Olio extravergine di oliva
Sale
Pepe
Un cucchiaino di curcuma e uno di cumino
 

LA PREPARAZIONE
 

Pulire le seppie, dopo averle eviscerate, sciacquate e tagliate magari a rondelle e pulire la mchicha o il mnavu, scegliendo quelle con le foglie più morbide e grandi. In una padella si fa un soffritto con cipolla, carota, e un poco di sedano tagliato a pezzetti piccolissimi, lo si stempera con un goccio di vino bianco (o brodetto della verdura in foglia appassita in pentola), un cucchiaino di curcuma e si fa andare il tutto a fuoco lento per qualche minuto. Le verdure vengono lavate per bene e messe in pentola con una presa di sale e due spicchi d’aglio e fatte appassire.
Aggiungere le foglie e fatele cuocere a fuoco lento per circa 5 minuti, per poi aggiungere seppie o calamari (che in Kenya si trovano più facilmente) i pomodori tagliati a pezzetti, sale pepe e un mestolo d’acqua con sale, pepe e mezzo cucchiaino di cumino.
Nel caso dei calamari, la cottura può essere di 10 minuti, per le seppie ce ne vogliono almeno il doppio, con il coperchio.
Servire con crostini di pane.