Watamu e costa Keniana

LUOGHI STORICI

Nelle caverne degli schiavi di Shimoni

Un antro che ricorda le tirannie sugli africani

22-01-2021 di Freddie del Curatolo

Shimoni in lingua swahili significa letteralmente "posto della caverna".
Spesso i villaggi del Kenya prendono il nome dai motivi per cui si sono formati o sono nate aggregazioni ai bordi delle strade che iniziavano ad essere vie di commercio, specie quelle marittime.
Nel caso di Shimoni, paese della costa sud a pochi chilometri dal confine con la Tanzania, la presenza ancestrale delle caverne, che un tempo erano luogo di culto e di riti sacri delle popolazioni animiste, ha dato il nome all’intera zona.
Oggi si può visitare solo una parte di queste caverne, quella che anticamente era una vastissima grotta marina che si poteva raggiungere via barca. Ma moltissime erano le cavità naturali, di origine carsica, sparse nell’immediato entroterra. Alcune di loro erano collegate da tunnel e permettevano alla popolazione di nascondersi e barricarsi per proteggersi dai nemici, o di coltivare usanze legate all’esoterismo e alla magia nera.
Oggi le caverne più vicine all’oceano sono visitabili e fanno parte di un museo gestito dalla comunità locale che ricorda la drammatica epopea della schiavitù araba sulla costa del Kenya.
Qui a Shimoni, come in altre località ben identificabili da luoghi di detenzione in catene e musei, tra cui Bagamoyo in Tanzania e Takaungu vicino a Kilifi, i sultani di Zanzibar inviavano le loro navi per catturare gli indigeni e rivenderli ai mercanti omaniti e persiani, impiegarli sui grossi velieri e in lavori pesanti legati al traffico del legname, delle pietre e delle spezie. La tratta degli schiavi è iniziata nel XII secolo circa, e fondamentale fu l'apporto del sultanato di Zanzibar per procacciare i giovani bantù. Vi erano veri e propri mercati e a volte i mercanti si spingevano anche nell'entroterra per catturarli o attirarli con false promesse di lavoro e guadagno.
Le catene cementate nella roccia delle caverne di Shimoni raccontano le condizioni disumane in cui gli schiavi africani venivano tenuti in attesa che arrivassero le imbarcazioni arabe a prenderli.
Le vasche di pietra dove venivano immersi e nutriti a datteri e niente altro e dove la luce penetrava appena, senza possibilità di fuga, sono visitabili in antri pieni di stalagmiti ed improvvise lagune, e sede di rare specie di pipistrelli.
Un luogo da visitare non tanto per la particolarità di queste grotte, ma per conoscere la storia nemmeno troppo lontana del Kenya e riviverla nella scenografia originale dove tutto questo accadeva.
Shimoni si raggiunge da Mombasa prendendo la strada per Ukunda e proseguendo ancora dritto per 30 chilometri circa dopo il bivio per la rinomata località turistica di Diani. Al bivio segnalato, dopo la grande fabbrica di zucchero di Ramisi, si abbandona la strada principale girando a sinistra.
Dal 2019 la strada di 12 km per arrivare a Shimoni è asfaltata.
Il prezzo per l’ingresso alle caverne con guida è di Kes. 400 per turisti e Kes. 200 per residenti.
Shimoni è nota e vale una visita anche per il suo parco marino pieno di delfini e per l’isola di Wasini, dove si possono gustare buonissimi ed enormi granchi e si può fare un interessante giro a piedi.  

 

 

TAGS: shimoni kenyaschiavitù kenyaescursioni kenyastoria kenya

Hai trovato utile questo articolo?

Apprezzi il nostro lavoro quotidiano di informazione e promozione del Kenya? Malindikenya.net offre questo servizio da 16 anni, con il supporto di sponsor e donazioni, abbinando scritti e video alla diffusione sui social e ad una sorta di “ufficio informazioni” online, oltre ad affiancarsi ad attività sociali ed istituzionali in loco.

Di questi tempi non è facile per noi continuare a gestire la nostra attività, garantendo continuità e professionalità unite a disponibilità e presenza sul campo.

TI CHIEDIAMO QUINDI DI CONTRIBUIRE CON UNA DONAZIONE PER NON COSTRINGERCI A CHIUDERE. TROVI TUTTE LE INFORMAZIONI SU COME AIUTARCI A QUESTO LINK:

https://malindikenya.net/it/articoli/notizie/editoriali/come-aiutare-malindikenyanet-con-una-donazione.html

GRAZIE
ASANTE SANA!!!

Il film di una regista esordiente keniana sale sul podio del più prestigioso festival del cinema...

LEGGI L'ARTICOLO

“Da Vanga a Kiunga”.
Così si potrebbe intitolare la costa keniota se fosse un film. 
Un interminabile, meraviglioso, variopinto lungometraggio che si srotola attraverso spiagge bianche e sabbiose, improvvisi saliscendi rocciosi, barriere coralline, isole e faraglioni, villaggi di pescatori e...

LEGGI TUTTA L'INTRODUZIONE

Uno dei simboli della costa keniana è senza dubbio il dhow, la tipica imbarcazione...

LEGGI L'ARTICOLO

Il Canto del Kenya di oggi, giovedì 10 dicembre, più che un canto è un suono...

IL SUONO DELL'OCEANO Leggi la striscia quotidiana del Direttore

Il Baby Marrow Art & Food di Malindi apre una finestra sul popolo Makonde e sulla sua arte di scolpire il legno.
Il popolo mozambicano dei Makonde oggi è famoso in tutto il mondo per le sue sculture, ma ha una...

LEGGI TUTTO

Sono già 17 gli hotel e resort della costa keniana ad aver messo al bando le bottiglie di plastica e le cannucce per le bibite.
La decisione è...

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

Da giovedì 23 marzo a domenica 27 le imbarcazioni del Kenya Wildlife Service saranno impegnate nella più grande operazione di censimento marino mai svolta nelle acque territoriali keniane.
Lo ha annunciato il portavoce del KWS Paul Gatitu, che ha illustrato...

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

Fatte le debite distinzioni, nell’antichissima Italia abbiamo Pompei, in Kenya c’è il pilastro di...

LEGGI L'ARTICOLO

L’edizione 2022 del 7 Islands Festival racconta una storia unica nel suo genere che è già mito...

LEGGI L'ARTICOLO

C’è un piccolo luogo di immersione nella natura, tra il Monte Kenya e la foresta di Aberdare, a circa...

LEGGI L'ARTICOLO

La sua vita è stata tutta un’immersione nel mare della creatività, delle visioni, del talento libero, selvaggio...

LEGGI IL RICORDO

Il Presidente del Kenya Uhuru Kenyatta ed il suo vice William Ruto hanno lanciato questo pomeriggio allo stadio Kasarani di Nairobi il manifesto elettorale del loro partito Jubilee con i programmi di Governo del prossimo eventuale mandato.

LEGGI QUI I PUNTI FONDAMENTALI

Tra il baobab e la punta di Vasco Da Gama, sormontata dall'enorme monumento di pietra eretto in onore del navigatore lusitano, sopravvive la storia della prima Malindi europea.
Una storia che in questi giorni il Museo di Malindi sta ripulendo...

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

Il Parco Nazionale di Hell's Gate a Naivasha è stato chiuso fino a data da destinarsi.
Questa la...

LEGGI L'ARTICOLO

Ha venduto 55 milioni di copie di dischi, è stato per mesi e mesi nelle “top 10” di Stati Uniti, Regno...

LEGGI L'ARTICOLO E GUARDA IL VIDEO

Si chiude giovedì sera, 11 gennaio, al Baby Marrow Art Restaurant di Malindi, la fortunata rassegna di racconti, canzoni, poesia e musica "Io conosco il canto dell'Africa", ideata da Freddie del Curatolo con la collaborazione artistica di Marco Bigi.
L'ultima delle...

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO