EDITORIALE
05-02-2021 di Freddie del Curatolo
Troppo spesso si ironizza sulle relazioni sentimentali tra italiani ed italiane e i loro partner keniani.
Partner che sono sempre meno occasionali.
Magari non monogami ma presenti nel tempo tra gli affetti, i desideri e (spesso) le transazioni monetarie dei loro “wazungu”.
Parlare nel 2021 di “turismo sessuale” è definire un fenomeno non più di massa, poco attribuibile a noi italiani e confinato in realtà sempre meno turistiche, e sempre più pericolose. Un lascito dei tempi andati, quando l'Africa era Africa e gli italiani erano...più o meno gli stessi, nel bene e nel male, ma sicuramente più avventurieri e meno leoni da tastiera.
I tempi sono cambiati e richiedono oltre che più attenzione e circospezione, anche abitudini diverse.
Sull’asse Italia-Kenya, ci si incontra in chat e sui social, più che al bancone di un bar o men che meno, in periodo di restrizioni pandemiche, sulla pista di una discoteca.
Spesso per chi viene in Kenya in cerca dell'anima gemella (o almeno dell'anima cugina), l’amicizia si sviluppa virtualmente per mesi, per poi sbocciare finalmente nel primo fatidico appuntamento. Ed in tempi aridi di rapporti profondi, di parole buone e gente che sa ascoltare, spesso un’amicizia diventa più importante di una posizione del kamasutra.
E’ quello che sta accadendo ora che le gabbie italiane, se non ancora aperte, si sono sicuramente allargate.
Non tutti i connazionali che avevano dovuto interrompere bruscamente un rapporto già in essere per tornare in Italia e hanno poi dovuto resistere fino ad agosto per vedere riaperte le frontiere internazionali, sono riusciti subito a tornare in Kenya.
Il blocco italiano dei viaggi per turismo oltre l’Europa, la seconda ondata autunnale e le restrizioni ancora in atto nei due Paesi hanno frenato quasi tutti, anche gli innamorati cronici.
Prima di Natale, con l’abbassamento delle temperature e l’innalzamento del testosterone, qualcuno ha rischiato di perdere il biglietto e ce l’ha fatta, altri sono stati respinti al check-in.
Chi ha atteso inutilmente le vacanze di Natale nella speranza che il Governo italiano riaprisse ai viaggi di piacere fuori dalla valle di lacrime, è rimasto ulteriormente deluso.
Ma con il nuovo anno non ci sono state più scuse, niente più freni. Un’autocertificazione e via, per problemi di cuore. Ma non quelli classici, questo virus è totalmente diverso e sicuramente più simpatico, anche se potrà portare con sè patologie effimere, spese alte come quasi come quelle mediche, depressioni simili a quelle post-lockdown ed altri spiacevoli effetti collaterali. Ma durante la “malattia” sicuramente ci sono stati piacere e divertimento.
Parlare di prostituzione, di sfruttamento o, all’incontrario, di giovani locali che ne approfittano e ingannano, oltre che antiquato sembra un po’ da frustrati.
Si incontrano semplicemente due solitudini, ognuna con i suoi motivi. Si riconoscono, si danno qualcosa in cambio di cui ognuno ha bisogno e finché questo equilibrio resiste, la cosa funziona.
Non vorrei sbagliare, ma è pieno di relazioni del genere anche in Italia, tra italiani. E anche in Kenya, tra keniani.
Certo, alcune che appaiono sotto il sole equatoriale sono un po' grottesche, improbabili, al limite dello squallore forse.
Ma fa parte dei grandi paradossi dell'Africa ed è più normale per chi è nato in un Paese in cui la dote matrimoniale è più importante della differenza di età, piuttosto che per il moralismo di tanti e l'occhio che vorrebbe sempre la sua parte.
Torniamo ai nostri galli e galline in fuga dal Belpaese e dalle sue angosce: abbiamo incontrato recentemente un quarantenne campano sulla spiaggia di Silversand a Malindi, in compagnia di quella che ci è stata presentata come “la fidanzata”.
I due si erano conosciuti a Natale del 2019 e quando a metà gennaio lui è tornato in patria, non hanno smesso di sentirsi, quotidianamente, su whatsapp.
Si è creato qualcosa, dice lui, per cui era piacere anche semplicemente condividere pensieri, racconti, punti di vista sulla vita ai tempi della pandemia in luoghi diversi.
Ora che lui è riuscito a tornare, eccoli di nuovo insieme. Si conoscono come se fossero stati sempre insieme.
Siamo proprio sicuri che il motore di tutto sia il sesso?
Se fosse solo per quello, con i tempi che corrono ci sono altri luoghi molto più adatti altrove.
No, decisamente il Kenya non è più il posto da "una botta e via". Anche perché in quel caso diventa facilmente un posto da "una botta e in polizia".
Il passaparola è già attivo in rete da tempo, e ha dirottato i connazionali peggiori verso altri lidi.
Spinti da quest’esigenza sociale, arrivano invece altri italiani che non hanno coltivato relazioni pregresse ma hanno già appuntamenti con ragazzi e ragazze che hanno conosciuto in rete e che non è detto che si siano presentati loro con un body leopardato o i muscoli unti da palestra.
Scrivendosi, seguendo le loro vite dai diari social, hanno avuto il tempo di considerare, secondo le loro pulsioni ed ambizioni, i desideri e le aspettative, se quella era proprio la persona adatta da frequentare, pur vivendo a 8000 chilometri e centinaia di abitudini e problematiche di distanza
Sotto una palma che si staglia nell’immenso cielo africano, sulle rive dell’oceano indiano, ci sono anche tante persone normali che incontreranno altre persone normali.
Resi ancor più normali ed innocenti, dalla follia generale di questo mondo.
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