Ancora una settimana di passione per centinaia di turisti italiani che non vedono l’ora di andare (e per molti non sarebbe la prima volta) in Kenya.
L’ormai fatidica data della prossima modifica del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, conosciuto con l’acronimo a cui siamo ormai abituati un anno e mezzo, DPCM, è fissata per lunedì prossimo, 25 ottobre. Ma, come spesso è avvenuto in passato, le anticipazioni più importanti si potrebbero già avere tra venerdì e sabato.
Quella fondamentale, che cambierebbe “le prospettive al mondo” come cantava Franco Battiato, riguarda le regole applicate alla Fascia E, ovvero i paesi in cui fino ad oggi è impossibile (sulla carta, ovvero per decreto e con alcune eccezioni) recarsi per turismo.
Il fatto che alcuni habituè siano comunque riusciti ad atterrare in Kenya, dribblando i controlli o presentando autocertificazioni che in qualche modo non li qualificavano come veri e propri turisti, o paventavano possibili assunzioni eccetera, non ha difatto cambiato la situazione del turismo italiano in Kenya, la sofferenza degli hotel che lavorano con tour operator e agenzie di viaggio e di tutti i dipendenti che attendono la riapertura ufficiale per tornare a rivedere un salario parziale, totale o stagionale.
Cosa ci si aspetta dal Governo italiano?
Dopo la riapertura dei cosiddetti “corridoi covid free” che riguardano particolarmente destinazioni a lungo raggio facilmente controllabili e “trasformabili” in una bolla per il turismo, con particolari regole che partono dalle assicurazioni mediche obbligatorie, non ci sono grandi speranze che ogni nazione di quelle appartenenti alla fascia E possa essere completamente riaperta, ma le ipotesi ottimistiche più verosimili sono due: la prima è la cancellazione della quarantena al ritorno per residenti e turisti appartenenti alle categorie che fanno parte delle eccezioni (motivi di salute, ricongiungimento con parenti, cambio di domicilio, motivi di straordinaria urgenza documentabili), la seconda è l’apertura ai viaggi per cittadini italiani vaccinati, con assicurazione sanitaria e presentando il piano di viaggio e di soggiorno.
La speranza è che entrambe le modifiche possano essere attuate, specialmente la seconda potrebbe aprire uno spiraglio per gli hotel e l’indotto turistico di Malindi e Watamu. Ma è anche la più difficilmente praticabile. Resta il fatto che i controlli in partenza non sono mai stati così rigidi, anche se è vero che ci sono pervenute notizie dirette o indirette di connazionali a cui è stato rifiutato l’imbarco e che hanno visto il loro viaggio (e il loro biglietto aereo) andare in fumo.
Tra una settimana o probabilmente meno, sapremo.

Intanto, nell'attesa, per omaggiare tutti i lettori che nel rispetto delle regole, nonostante il disappunto, hanno atteso e ancora stanno attendendo e allo stesso tempo ironizzare sui connazionali "aumma aumma", eccovi un simpatico video di Tele Esule.