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Aumenti, obblighi e possibili variazioni per stranieri in Kenya

La situazione visti, permessi, targhe e immobili

11-11-2023 di redazione

E’ un periodo fondamentale in Kenya per quanto riguarda il futuro prossimo dei cittadini stranieri che lo frequentano. Nelle ultime settimane si sono alternate, tra parlamento, consiglio dei ministri, organi governativi e gazzetta ufficiali, diversi tentativi di modifiche, anche drastiche, a norme, leggi e regolamenti in vigore fino ad oggi.
Il Kenya, lo abbiamo ricordato più volte, è una democrazia e in quanto tale le leggi non possono essere cambiate da un giorno all’altro senza che vengano attivati tutti i passaggi istituzionali e burocratici del caso.
Allo stesso modo i cittadini, sia privati che associazioni, attivisti o ordini professionali, possono rivolgersi alla giustizia per fare appello a qualsiasi decisione definita arbitraria.
Ecco quali sono i tentativi di cambiare le carte in tavola alle direttive che regolano l’ingresso e le attività degli stranieri in Kenya.

1. VISTO TURISTICO D’INGRESSO

Da mesi le associazioni di categoria del turismo stanno lavorando per cercare di rendere meno gravosi i costi per chi affronta una vacanza in Kenya. Il fine è soprattutto quello di invogliare un numero maggiore di turisti a recarsi in Kenya e di rendere la destinazione più competitiva con chi offre soluzioni migliori, nel rapporto qualità-prezzo.
Purtroppo, da quando si è insediato il nuovo governo, dopo che erano stati intessuti i primi rapporti, tra le diplomazie soprattutto europee con quella italiana tra le protagoniste, con la ministra del Turismo Peninah Malonza, quest’ultima è stata sostituita con l’ex collega precedentemente agli Esteri, Alfred Mutua.

Nel dover “ricominciare da capo”, la notizia è comunque positiva, perché Mutua conosce molto bene l’Italia e i suoi interlocutori istituzionali. Alcuni mesi fa, quando era ancora ministro degli Esteri, si era recato in visita a Roma ed aveva discusso con il viceministro delle finanze, Maurizio Leo, che ha casa e parte del cuore a Malindi, le questioni dei voli diretti Italia-Kenya e dell’aeroporto internazionale di Malindi.
Ora l’Italia tornerà a proporsi e lo avrà come interlocutore diretto proprio nel settore più adatto a parlare di soluzioni ottimali per lo sviluppo turistico e l’incentivo a far arrivare più italiani in Kenya.

Nel frattempo però il governo ha tentato di giocare uno “scherzetto” a chi vuole visitare il Kenya da turista, cercando di aumentare, anzi addirittura raddoppiare, la tassa d’ingresso, ovvero il famoso visto da fare online.
Secondo un’edizione speciale della Gazzetta Ufficiale dello scorso 6 novembre, il visto passerebbe dagli attuali 50 dollari (circa 47 euro) al doppio esatto. Ma non è tutto, la stessa ordinanza fisserebbe a 30 mila scellini il rinnovo dopo i 3 mesi (era gratis). Insomma, un bel salasso soprattutto per chi si organizza vacanze brevi e in hotel o resort. Salasso che si potrebbe trasformare in boomerang per il turismo keniano, perché in molti potrebbero confrontare i costi con quelli di altre mete africane, come la vicina Tanzania o Capo Verde.

Il condizionale, per fortuna, è d’obbligo perché come dicevamo prima, la democrazia prevede paletti: poche ore dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale (di norma devono passare 14 giorni per rendere una norma effettiva, se nessuno si oppone o nessuno la rivede) l’Alta Corte di Nairobi ha bloccato provvisoriamente l’editto per l’arrivo di petizioni. Il tutto è rimandato per ora al prossimo 29 novembre.
 

2. PERMESSI DI LAVORO E DI SOGGIORNO

La stessa pubblicazione della Gazzetta Ufficiale del 6 novembre scorso, ha indicato anche aumenti stellari per quanto riguarda gli stranieri che vivono e lavorano in Kenya: i permessi di lavoro da investitori passerebbero da 100 mila scellini all’anno (durano due anni e bisogna pagare anticipatamente, quindi 200 mila scellini, più 10 mila di anticipo per iniziare la pratica) a 250 mila! Quindi 500 per il permesso di due anni, con l’apertura pratica che passerebbe a 20 mila. Anche questa proposta è in stallo, ma ha più possibilità di essere confermata.
 

3. TARGHE AUTO DA CAMBIARE

Chi è proprietario di un’automobile, entro aprile 2024 dovrà cambiare la vecchia targa dell’auto con la nuova che contiene un microchip, come quelle moderne. Per farlo, però, bisogna che l’auto sia di proprietà di chi chiede di cambiare la targa e sia inserita nell’account della motorizzazione locale (Ntsa) che, se non è stato ancora creato, deve essere obbligatoriamente fatto per chiunque abbia un mezzo e/o una patente keniota. L’account è indispensabile già da ora per acquistare o vendere un mezzo di proprietà.
Per poter agire nell’account, però, serve un numero di carta di identità per stranieri valida (Alien Card). Ma da due anni a questa parte le Alien Card non vengono più emesse per gli stranieri non residenti.
Da mesi si sta discutendo sul fatto che questa regola non dovrebbe essere pregressa, oppure sulla possibilità che chi è già proprietario di un veicolo, possa registrarlo e poter fare qualsiasi movimento nell’account online, anche senza la Alien Card.
 

5 ACQUISTO E VENDITA TERRENI E IMMOBILI

La questione delle operazioni immobiliari eseguite da non residenti stranieri in Kenya, è legata al PIN, ovvero all’apertura di un codice fiscale in Kenya, che identifica la propria posizione con il fisco. Anche qui per compravendere servirebbe la Alien Card, ma da alcune segnalazione, con il PIN potrebbe non essere necessaria o valere anche quella scaduta, basta dare il numero di serie.


6 APERTURA DI UN CONTO IN BANCA

Anche qui c’è una proposta di cambio dei regolamenti, che non permetterebbe alle banche di far aprire conti correnti a turisti. Ma questa decisione viene sempre rimandata, probabilmente su pressione degli stessi istituti di credito. Per ora viene applicata rigorosamente solo dalle banche che hanno filo diretto con lo Stato, come KCB e Equity Bank.

Come sempre, il portale degli italiani in Kenya, vi terrà aggiornati su tutte le questioni di cui sopra.

TAGS: vistipermessitargheaumentitasseregolelegge

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Tutto bloccato, per ora visti e permessi non aumentano in Kenya.
Il ministero,,,

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