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Certificati vaccino, già iniziati controlli in Kenya

Aeroporti e ferrovia nel mirino, poi ristoranti e hotel

22-12-2021 di redazione

I cittadini keniani che non hanno almeno un vaccino alle spalle, già da oggi. mercoledì 22 dicembre non sono stati fatti salire sui voli nazionali e da domani i controlli proseguiranno anche sui treni della ferrovia veloce Nairobi-Mombasa. La stretta per convincere la popolazione ad iniziare il percorso vaccinale, già annunciata un mese fa (quindi dando la possibilità a chi aveva intenzione di viaggiare per turismo o per ricongiungimento familiare durante le feste di adeguarsi) ma presa sottogamba da tanti keniani, è entrata in vigore in barba allo stop dell’Alta Corte, che è stato considerato non pertinente dal Governo, in quanto la petizione avrebbe fatto leva sulla presunta obbligatorietà del vaccino.
Già nei giorni scorsi il Ministro della Salute Mutahi Kagwe ha ribadito che non c’è obbligo vaccinale, ma allo stesso tempo bisogna tutelare chi si è vaccinato e prende tutte le precauzioni, rispettando i protocolli. Specie nel campo dei trasporti e del turismo, dove le distanze sociali sono difficili da attuare (specie nel primo caso) e la voglia di divertimento prevale sul resto (nel secondo).
Ieri, mentre iniziavano i primi controlli negli uffici pubblici, il Capo della segreteria amministrativa della Sanità, Mercy Mwangangi, ha confermato che la direttiva del Governo dovrà essere rispettata anche per le seguenti attività, che saranno sottoposte a controlli occasionali:
PARCHI
HOTEL
RISTORANTI
BAR
VOLI NAZIONALI
FERROVIE
VEICOLI PER TRASPORTO PASSEGGERI
Si vuole estendere anche a banche e supermercati ed in genere ogni attività che possa contenere più di 50 clienti per volta.
Mwangangi ha ribadito che anche gli stranieri provenienti dall’Europa dovranno essere vaccinati e mostrare il loro passaporto. Non ha specificato, però, se basta un vaccino come nel caso dei keniani oppure serve il certificato di completa vaccinazione. Mentre per quanto riguarda le esenzioni, solo un medico autorizzato dal Ministero della Sanità può rilasciare autorizzazioni ad accedere ai servizi riservati ai vaccinati, senza aver fatto nemmeno una dose. Ciò potrebbe riguardare non solo gli allergici, ma anche i guariti recentemente dal virus.
La prova di avvenuto vaccino sarà un requisito non solo per accedere alle strutture pubbliche e turistiche, secondo quanto ha detto Mwangangi, ma anche per ogni evento organizzato.
“Gli organizzatori di eventi devono assicurare che tutti i protocolli emessi dal Ministero della Salute siano osservati – ha confermato - Tutti i partecipanti devono fornire un certificato di vaccinazione.”
A differenza di quanto avviene in Italia, non sarà possibile effettuare un tampone PCR al posto della prova di vaccinazione per accedere ad un ristorante o a un evento, perché il fine del Governo è quello di vaccinare più persone possibili, in quanto il Kenya è ancora molto indietro rispetto agli standard internazionali e questo ha reso la variante omicron più pericolosa e contagiosa che in altre zone. Non a caso la percentuale dei contagiati per tampone è salita vertiginosamente in pochi giorni, arrivando alle soglie del 30%. Mercoledì 22 dicembre il Kenya ha registrato 3328 nuove infezioni.

TAGS: vaccini kenyacertificato kenyacontrolli kenya

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