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Controlli antincendio nelle scuole del Kenya

Dopo i 21 morti accertati a Nyeri, in fiamme un altro dormitorio

09-09-2024 di Freddie del Curatolo

La recente serie di incendi nelle scuole, culminata nella tragedia della Hillside Endarasha Academy di Nyeri le cui vittime potrebbero essere molte più delle 21 già ufficializzate, ha aumentato le preoccupazioni dei keniani e delle istituzioni sulle misure di sicurezza negli istituti scolastici di tutto il Kenya. Il giorno dopo le fiamme nel dormitorio della scuola dove dormivano 156 ragazzini dai 9 ai 13 anni, si è verificato un incidente simile, un altro dormitorio in un college femminile ad Isiolo ha preso fuoco, fortunatamente in questo caso le studentesse sono riuscite a scappare e non sono stati segnalati feriti, anche perchè le autorità locali, dai vigili del fuoco dell’aeroporto all’esercito, sono intervenute prontamente, contenendo l'incendio ed evitando ulteriori disastri.

                                                                               IL PICCOLO TESTIMONE

Alla Hillside un piccolo testimone scampato alla tragedia ha raccontato cos’ha visto. Una lampadina di quelle che rimangono accese tutta la notte, sarebbe esplosa e i suoi frantumi avrebbero dato fuoco ad un materasso. La struttura di legno e gli altri materassi e coperte avrebbero fatto il resto con una velocità che avrebbe reso impossibile la fuga di alcuni ragazzi.Per adesso, ne mancherebbero all’appello un’altra ventina, oltre a quelli già segnalati, da oggi inizieranno gli esami del Dna sui resti trovati per permettere alla Direzione delle investigazioni criminali (Dci) e ai patologi del governo di condurre il processo di identificazione delle vittime, mentre 9 famiglie di ragazzi che non rispondono all’appello non sono state rintracciate.  
Questa tendenza allarmante ha riportato all’attualità l'urgente necessità di rafforzare le misure di sicurezza e di migliorare la preparazione alle emergenze nelle scuole del Kenya.

                                                                                  ISPEZIONI A TAPPETO

Per questo alcuni governatori di contea hanno ordinato ispezioni antincendio in tutte gli istituti scolastici del loro territorio, partendo da quello di Mombasa, Abdulswamad Nassir.
“L'ispezione mira a identificare le lacune in materia di sicurezza antincendio nelle istituzioni scolastiche. Forniremo anche una formazione di base sulla sicurezza antincendio agli operatori scolastici”, ha annunciato il governatore Nassir.
Secondo le direttive sulla sicurezza antincendio del 2020, un documento edito dall’ufficio del revisore generale, si fa menzione di obblighi a cui ben poche scuole adempiono, non sempre per colpa di presidi e personale e spesso per la mancanza di fondi. Ma per chi ha il “board”, con studenti che dormono nella struttura, alle pareti dovrebbero essere esposte le indicazioni per evacuare, oltre ovviamente a disporre di estintori e di avere sempre nella struttura una persona che ha fatto il corso di sicurezza antincendio.

                                                                                             IL RAPPORTO

Un rapporto consegnato alla Sicurezza Nazionale, spiega che gli edifici di molte scuole hanno porte che si aprono verso l'interno, il che significa che gli studenti rischiano di bloccare le porte, schiacciandosi per uscire in caso di incendio. Alcune scuole hanno finestre con griglie metalliche, in contrasto con le norme.
L'indagine ha anche rivelato che alcune scuole non hanno porte alle estremità dei dormitori o uscite di emergenza chiaramente segnalate al centro.
Alcuni dormitori hanno porte di dimensioni inferiori al metro e mezzo raccomandate per consentire una facile fuga, il che significa che le porte esistenti possono ostacolare l'evacuazione in caso di incendio.
Molte scuole non dispongono delle attrezzature antincendio necessarie per gestire adeguatamente gli incendi, come coperte ignifughe, segnalatori di fumo e allarmi antincendio.
La maggior parte delle scuole ha estintori inadeguati o inesistenti e i pochi che si trovano sono inutilizzabili o scaduti e non vengono mai ispezionati regolarmente o sostituiti, se si rivelano difettosi, come richiesto.

Possiamo immaginare quale possa essere la situazione in alcune di queste strutture, dove mancano altri beni essenziali. Uno dei ragazzini scampati al disastro di Nyeri, ad esempio, avrebbe detto ai genitori che nel bagno del dormitorio la notte mancava l’acqua, quindi anche volendo cercare di spegnere le fiamme o di ritardarne l’effetto nefasto, non ci sarebbe stato molto da fare. Se aggiungiamo il mezzo dei vigili del fuoco arrivato tardi ed essendo tornato indietro per rifornirsi d’acqua, avendone pochissima, si comprende perché da oggi tutte le scuole del Paese siano sotto controllo.
Possiamo anche immaginare che, aldilà di quelle pubbliche per cui dovranno essere le istituzioni a rispondere, ci saranno controlli anche nelle scuole private e qui la speranza è che il mostro della corruzione non si metta al lavoro, perché qui si parla di bambini e adolescenti, e di morte.

TAGS: scuoleincendiocontrollidormitorioistruzione

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