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ECONOMIA

Dentro il SACCO dei risparmiatori keniani

I perché del successo dei crediti cooperativi

14-07-2021 di redazione

I risparmi di centinaia di migliaia di keniani sono nelle mani di piccole cooperative di lavoratori che, pur con sistemi da vera e propria banca, stanno facendo i loro interessi meglio di qualunque altro ente pubblico o privati.
Parliamo delle cosiddette SACCO, acronimo di “Savings and Credit Cooperative Organization), in pratica l’idea iniziale dei Crediti cooperativi italiani, che poco a poco però hanno perso quel carattere di esclusività che ne contraddistingueva l’attività.
Le SACCO nascono come associazioni di cittadini con interessi simili che si riuniscono per formare un'unione di credito. Dopo essersi registrati presso il Ministero delle Cooperative, che a sua volta autorizza la SACCO a ricevere depositi e fornire prestiti ai suoi membri, gli stessi membri diventano azionisti e selezionano il loro consiglio di amministrazione.
Così sono nate le SACCO degli insegnanti (Mwalimu Sacco), quella dei matatu ed altre che accolgono solo membri che operano in quel settore. C’è la SACCO della polizia, quella dei dipendenti delle aziende di energia elettrica, la Afya Sacco degli operatori sanitari. C’è quella dei preti, delle mamme, dei ristoratori, dei dipendenti delle Nazioni Unite e dei commercialisti.
Ultimamente ne sono state aperte anche altre dove chiunque può accedere e che somigliano già più ad Istituti di Credito, pur mantenendo la loro impronta sociale.
Le SACCO si sono imposte inizialmente come soluzione per i piccoli risparmiatori che, a fronte di operazioni minime, trovavano ostilità e disinteresse, nonché lunghi processi burocratici, nelle banche tradizionali keniane.
Poco a poco sono diventate sempre più popolari, specialmente per l’accessibilità a prestiti che è di gran lunga migliore di quella delle banche normali e soprattutto agli interessi maturabili nel breve per chi ha obbiettivi ravvicinati.
Le SACCO accumulano risparmi e forniscono prestiti, investendo solitamente in titoli finanziari o immobili. I membri non hanno spese legate al risparmio, pagano interessi alti anche a breve termine, rinnovano prestiti fino a 3 volte (tramite garanzia di altri membri).
Il valore morale di queste cooperative deriva dal fatto che incoraggiano specialmente i giovani lavoratori a risparmiare, premiando chi lo fa con costanza. Per questa categoria di persone l’investimento è molto più sicuro. Essendo nate come cooperative, la logica dello sviluppo e della crescità è un valore fondativo. Alcune Sacco ad esempio hanno investito in maniera trasparente nell’acquisto di terreni, suddividendo già in origine i possibili profitti tra i soci.
Un altro aspetto che le rende più sicure di una banca keniana è che le responsabilità dei membri-azionisti della SACCO sono limitate al capitale con cui hanno contribuito, e che continuano a iniettare tramite un contributo mensile minimo da versare ogni mese, senza alcuna spesa bancaria aggiuntiva. In questo modo se la società fallisce, la proprietà personale originale di ogni membro è salva.
Le SACCO hanno programmi di prestiti agevolati per le tasse scolastiche, urgenze sanitarie ed altro.
I tassi d'interesse applicati dalle SACCO di solito non sono soggetti a modifiche. Infatti, la maggior parte delle SACCO prestano al tassi tra il 10 e il 12% annuo, che è al di sotto di tutto ciò che le banche hanno fatto pagare anche quando i tassi di base erano al minimo.
In questo anno di crisi pandemica, le SACCO hanno costituito un’ancora di salvataggio per molti lavoratori e famiglie e non è un caso che, quando possibile, anche molti residenti stranieri abbiano diversificato i loro investimenti, optando per riversare nelle cooperative keniane quelli più contenuti.

TAGS: SACCObanche kenyarisparmi kenyaprestiti kenya

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