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04-04-2022 di redazione
Ne avevamo annunciato pochi giorni fa la possibilità, oggi è ufficiale: il Kenya è alle prese con una grave carenza di carburante. Già da ieri molte pompe di benzina del paese sono rimaste chiuse ed altre sono state letteralmente prese d’assalto, particolarmente da motociclisti, i cosiddetti “boda boda” che hanno in pratica conquistato la grande maggioranza dei trasporti taxi in Kenya.
Il problema ormai palese ha portato il presidente Uhuru Kenyatta a rilasciare una dichiarazione ufficiale.
Kenyatta ha citato il conflitto tra Russia e Ucraina come causa principale non solo per la carenza di carburante, ma anche per l’aumento di tanti prezzi di generi alimentari che si stanno registrando nel paese e per un altro grave disagio che affligge gli agricoltori, quello della mancanza di fertilizzanti, provenienti in particolare proprio dall’Ucraina, mentre come ricordato la Russia è il primo importatore di grano per la farina e di semi per l’olio.
"Appena dopo aver scongiurato gli effetti della pandemia di coronavirus, un'altra guerra è scoppiata in Europa e ora tutto il mondo deve soffrire a causa della mancanza di petrolio e di altri fattori – ha detto Kenyatta - Il prezzo dei fertilizzanti è schizzato, anche il costo del carburante è salito e c'è stata anche una carenza di tutti gli altri prodotti petroliferi".
Il Capo di Stato ha invitato i kenioti a pregare per la pace internazionale, notando che l'effetto a catena della guerra si sarebbe sentito localmente, perché la maggior parte dei settori dell'economia dipende dal carburante.
Kenyatta ha inoltre chiesto un'azione immediata per fermare quella che ha definito una guerra senza senso.
"Prego coloro che stanno combattendo di porre fine al loro conflitto, perché quando combattono, siamo noi a soffrire – ha aggiunto - Dobbiamo pregare molto intensamente che quella guerra sia portata ad una rapida conclusione. È una cosa molto triste vedere la gente soffrire la fame, vedere la gente perdere la vita a causa di una guerra senza senso. Il dialogo ha sempre sostituito la guerra e tutto ciò che possiamo fare per trovare soluzioni pacifiche ai nostri problemi dovrebbe essere utilizzato".
Intanto nelle grandi città, ma anche in realtà più piccole come ad esempio Malindi, si avverte un senso di panico da parte degli automobilisti che da ieri hanno cercato di fare scorte, arrivando ai distributori con taniche oltre che con i propri mezzi. In altre cittadine la polizia è stata costretta a disperdere i boda boda che cercavano di ottenere carburante dai gestori delle pompe di benzina.
Intanto la Energy and Petrol Regulator Authority ha assicurato che il Governo farà il possibile per assicurare ai distributori nazionali nuove forniture di petrolio, mettendo in stand-by i debiti non ancora saldati, per quanto riguarda le accise, dalle stesse.
Nei prossimi giorni altri generi, come uova, pane, latte e olio per cucinare potrebbero essere razionati o subire aumenti inattesi. Le conseguenze della guerra sul fronte sovietico è arrivata anche qui.
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