ECONOMIA
26-03-2022 di redazione
L’aumento esponenziale dell’inflazione dall’inizio dell’anno in Kenya ha portato ad un’anarchia dei prezzi dei prodotti mai vista.
Si è passati dallo 0,8% di gennaio al 8,9% di febbraio, con una serie di concause come la perdurante siccità in molte zone agricole del paese, ed è ora di correre ai ripari ovvero di limitare i danni che il commercio selvaggio sta iniziando a fare, con gravi ricadute sulle classi medio basse keniane.
Il Governo ha annunciato ieri un giro di vite contro i commercianti che hanno aumentato i prezzi delle materie prime di base, nel tentativo di proteggere i consumatori da quelle che l’Autorità della Concorrenza ha descritto come “estorsioni”.
Si attende un’operazione di controlli in tutto il paese per riportare a miti consigli i commercianti che, di fronte ad aumenti inevitabili come quello del latte (per via dei problemi climatici) e dell’olio di semi (per via delle importazioni bloccate da Russia e Ucraina), hanno iniziato ad aumentare qualsiasi prodotto in maniera deliberata e spesso sconsiderata.
E’ da verificare come e quanto questo processo parta da chi vende le materie prime e quanto invece l’aumento dei prezzi riguardi solo la distribuzione finale, negozi e supermercati.
L’idea finale del Governo è quella di effettuare un'indagine sui costi di produzione dei produttori e dare raccomandazioni sui prezzi appropriati delle materie prime.
I risultati aiuteranno il regolatore a imporre un tetto massimo di prezzi su tutte le materie prime e i servizi nel paese.
Bisognerà capire quanto siano dettati da vere condizioni di emergenza gli aumenti collaterali dell’olio di palma, ad esempio (33%), che è un prodotto nazionale e non risente delle importazioni dall’estero, oltre a quello dello zucchero (20%). Può bastare la siccità a giustificare tali “prezzi pazzi” che colpiscono in maniera significativa la spesa quotidiana dei keniani?
L’associazione dei consumatori ha pubblicato una lista di prodotti i cui prezzi dovranno essere tenuti d’occhio. In una situazione difficile in cui ai cambiamenti climatici si aggiunge una guerra, le elezioni ad agosto, l’aumento del petrolio che regola i trasporti, ci mancano solo gli avvoltoi della grande distribuzione e quelli della vendita al dettaglio.
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