Il numero di disoccupati nell’ultimo trimestre sfiora i 3 milioni e i prezzi salgono in media dell’otto per cento ogni mese. Questa la preoccupante situazione economica e sociale del Kenya, secondo i dati trasmessi dal National Bureau of Statistics, che ha pubblicato lunedì scorso il rapporto sullo stato dell’economia dei primi tre mesi del 2023.
Il numero di kenioti senza lavoro è salito a più di 2,97 milioni, portando quantomai alla luce le difficoltà del mercato del lavoro sulla scia dell'elevata inflazione e della riduzione dell'attività nel settore agricolo, che è quello dove solitamente c’è più impiego.
Il numero di disoccupati è cresciuto del 2,94% rispetto allo scorso novembre e sono saltati oltre 80.000 posti fissi di lavoro nei mesi successivi alle elezioni generali del 9 agosto.

Più della metà dei kenioti senza lavoro, ovvero 1,54 milioni di persone, ha un'età compresa tra i 20 e i 29 anni, sottolineando la crescente crisi della disoccupazione giovanile e proprio i giovani al di sotto dei 29 anni, soprattutto diplomati e laureati, sono stati i più colpiti dalla disoccupazione in un contesto economico afflitto da una riduzione delle assunzioni a causa del rallentamento degli utili aziendali.

Anche il calmiere dei prezzi dei prodotti di prima necessità inizia a preoccupare, l’inflazione sale e i prezzi rispondono di conseguenza. Prendiamo gli ortofrutticoli, ad esempio, come si legge nel rapporto, il pacco da 2 kg di farina in un solo mese è passato da kes. 179 a kes. 187, le patate da 91 a 99, le carote da 95 a 103.
L’elettricità è aumentata dell’undici per cento, il carburante per fortuna solo dell’uno per cento.
E’ chiaro che bisognerà applicare dei correttivi e si spera che la possibile intesa politica tra maggioranza e opposizione porti qualche soluzione che non può essere solo rimandata contraendo altri debiti con fondi e banche internazionali o potenze estere. Il presidente Ruto ha messo sul piatto la privatizzazione di aziende statali, soprattutto raffinerie di zucchero e grandi coltivazioni, ma anche la compagnia di bandiera Kenya Airways, in grande difficoltà economica ma con un fatturato in aumento, ed alcune università. Ruto allo stesso tempo sta invitando singolarmente e anche attraverso Bruxelles, i paesi dell’Unione Europea ad investire in Kenya, promettendo sgravi fiscali e rimozione della doppia imposizione. Staremo a vedere.