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Economia, inizia bene l'anno per il Kenya

Il presidente Ruto lancia segnali di ottimismo

27-01-2025 di Freddie del Curatolo

L’economia del Kenya si sta riprendendo e il 2025, da questo punto di vista, è iniziato con buoni auspici.
All’ottimismo degli esperti dell’agenzia di rating internazionale Moody’s, che sabato ha rivisto le prospettive finanziarie del Kenya da negative a positive, dimostrando fiducia nel futuro del Paese, hanno fatto riscontro le parole del presidente William Ruto, che ha dichiarato ai media che che l'economia del Kenya “sta guarendo” e che il Paese “è destinato a fare strada”.
In realtà i mercati economici internazionali sono ancora dubbiosi, e anche Moodys, oltre alla potenziale riduzione dei rischi di liquidità e il miglioramento dell'accessibilità del debito nel tempo, ha anche confermato che il debito rimane alto e che la valuta locale potrebbe avere dei problemi.
Intanto il ministero del Tesoro ha annunciato che bloccherà l'emessione di titoli di Stato ad un solo anno, e favorirà invece scadenze più lunghe, per cercare di ridurre l'ammontare del debito a breve termine.
“Il Kenya sta andando lontano, la nostra economia sta guarendo e, lavorando insieme, l'inflazione, gli interessi e i tassi di cambio sono scesi. Abbiamo assistito a un grande movimento verso la ripresa della nostra economia, in modo da poterci muovere con orgoglio come nazione. Credo che il 2025 sarà un grande anno”, ha detto Ruto.
Il presidente, non nuovo a proclami di questo genere e rispondendo a chi lo chiama “Zakayo” (Zaccheo, come l’esattore biblico) risponde che è un buon segnale, perché le tasse servono a rimettere in sesto il Paese. Di sicuro non la pensano così migliaia di giovani che sono scesi per mesi in piazza, ed anche i tanti attivisti che hanno subito arresti e sequestri di persona, come denunciano diverse organizzazioni per i diritti umani.
Fatto sta che indubbiamente alcuni segnali ci sono, e l’ottimo riscontro fin qui dell’alta stagione turistica aiuta, specialmente a fare incetta di valuta straniera, che serve a tenere stabile lo scellino e non subire l’inflazione, soprattutto quando si tratterà di pagare rate per interessi del debito e benzina.
Su quest’ultimo annoso problema, il governo Ruto negli ultimi tempi è stato molto abile a stringere rapporti con gli Emirati Arabi Uniti e riuscire a pagare il petrolio in scellini, invece che in dollaro. Ma l’accordo non potrà durare in eterno. La politica estera comunque continua ad essere il punto forte di “Zaccheo”, che ha incassato l’ok dal neo presidente americano Donald Trump sul mantenimento della leadership nella missione di sicurezza ad Haiti, che vede coinvolti quasi 1000 agenti di polizia nell’isola caraibica. Oltre che prestigio internazionale, questo significa anche fondi. “Sono molto orgoglioso che il Presidente Trump e la nuova amministrazione sostengano la missione del Kenya ad Haiti per aiutare gli uomini, le donne e i bambini di quella nazione a vivere in pace e stabilità”, ha dichiarato Ruto ieri.

TAGS: economiainflazionegiovaniRutoprotesteTrump

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