L’ottanta per cento dei kenioti sostengono le battaglie della “generazione Z” per migliorare il Paese, e anche le manifestazioni pacifiche di piazza.
Lo rivela un sondaggio pubblicato dalla società “Trends and Insight For Africa” (TIFA), che ha trasmesso più o meno gli stessi dati sia per quanto riguarda i giovani dai 18 ai 34 anni, sia (e questo è un dato significativo) per quelli oltre i 35 anni. La società di sondaggi ha rilevato tuttavia che la maggioranza degli intervistati (69%) ha ammesso di non essere mai scesa in piazza a protestare o di non aver partecipato a campagne di sensibilizzazione o condivisione di messaggi sui social network.
Un cittadino keniano su 10 ha ammesso di aver protestato per le strade e le piazze del Paese, il 5% ha invece asserito di aver donato acqua, cibo, trasporti o altro ai manifestanti. Solo il 4% si sono detti attivisti e hanno partecipato alle campagne su X o TikTok.
L’altro dato rilevante è che il 79% degli intervistati ha ammesso di avere votato l’attuale presidente Ruto alle scorse elezioni e di essere evidentemente deluso dal suo operato, molti più di quelli che, intervistati, hanno dichiarato di aver parteggiato per la coalizione Azimio di Raila Odinga.
Odinga che di fatto sembra essere ora più vicino alle posizioni del governo e dell’ex rivale, piuttosto che a quelle dei giovani che stanno protestando. “Urlano che Ruto se ne deve andare, ma dopo cosa accadrebbe” ha detto Odinga in conferenza stampa, facendo intendere che un futuro senza l’attuale presidente potrebbe essere peggiore del presente, sia nel caso che il suo posto venisse preso dall’attuale vicepresidente, Rigathi Gachagua definito un “cattivo politico”, sia nel caso dell’anarchia totale o del potere in mano ai militari.
“Non teniamo a Ruto, teniamo al bene del Kenya” ha concluso Odinga.
Intanto, nel rimpasto di governo, si parla di “larghe intese”, con alcuni ministri che potrebbero arrivare proprio dall’opposizione.