AMBIENTE
04-05-2025 di Leni Frau
Nell’Africa orientale lo chiamano “dhahabu ya wanawake”, l’oro delle donne”, ma ora questo prezioso prodotto della natura che si trova solo nelle savane africane, rischia di scomparire per via dei cambiamenti climatici ed a causa della rapida espansione urbana.
Si tratta del burro di Karitè, o “Shea butter” come viene commercializzato in Kenya, uno dei produttori, anche se non al livello del Ghana e della vicina Uganda.
Il burro di karité è un grasso estratto dalle noci dell'albero omonimo (nome scientifico Vitellaria Paradoxa, famiglia delle sapotacee). Nel continente africano è utilizzato da secoli come ingrediente cosmetico. L'alta concentrazione di vitamine e acidi grassi, unita alla consistenza morbida e facile da spalmare, lo rendono un ottimo prodotto per levigare, lenire e nutrire la pelle, ma nelle comunità rurali ancora oggi lo utilizzano anche per ammorbidire gli ispidi capelli.
Così come altre piante secolari e come gli iconici baobab, anche gli alberi di karité vengono abbattuti per far posto allo sviluppo, chiaramente molto poco sostenibile.
E poi c’è la povertà e la cecità dei governanti, che porta la popolazione ad abbattere gli alberi per ricavarne carbone, da utilizzare per cucinare. Ma è un gatto, anzi un leone che si morde la coda: abbattono una pianta che potrebbe dare loro benefici perché il carbone, a differenza del gas, è gratis (anche se tagliare la legna dovrebbe essere fuorilegge, ma continuamente in Kenya si vedono transitare motociclette cariche di sacchi di carbone, anche davanti alle stazioni di polizia) ed in più quello del karitè brucia più lentamente di molte altre specie selvatiche.
Eppure con il burro di karitè, un tempo, le comunità di Kenya e Uganda ricavavano anche olio commestibile che utilizzavano per friggere. Ora risparmiano sul carbone eliminando alberi importanti, ma devono spendere soldi per acquistare l’olio di altri semi, magari anche meno naturale e salutare, come quello di colza o di palma.
La siccità degli anni passati, con quattro stagioni consecutive drammatiche da questo punto di vista, ha ridotto sensibilmente la produzione di noci di karitè e questo è un altro fattore per cui tanta gente ha preferito tagliarli per farci carbone: la sopravvivenza.
Nel Kenya settentrionale, West Pokot e Baringo, sono già pochi, ma in Uganda, che ne è sempre stata ricchissima, ad esempio la Riserva Forestale Centrale del Monte Kei, un tempo ricca di alberi di karité selvatici, in pochi anni è stata trasformata in una distesa quasi brulla, punteggiata di ceppi.
E così l’oro delle donne scomparirà dalle consuetudini delle popolazioni bisognose e resterà un privilegio sempre più caro da esportare in occidente.
Il burro di karité è tipicamente utilizzato per i suoi effetti idratanti. Questi benefici sono legati al contenuto di acidi grassi del karité, tra cui acidi linoleico, oleico, stearico e palmitico. Questi acidi si bilanciano a vicenda. Ciò significa che il burro di karité è facilmente assorbibile dalla pelle e non la rende grassa dopo l'applicazione.
Quando si applica il karité per uso topico, questi oli vengono rapidamente assorbiti dalla pelle. Agiscono come agenti “ricostruenti”, ripristinando i lipidi e creando rapidamente idratazione.
Questo ripristina la barriera tra la pelle e l'ambiente esterno, trattenendo l'umidità e riducendo il rischio di secchezza. Oltre all’uso per capelli secchi, che vengono allo stesso tempo rinforzati e ammorbiditi, lo “shea butter” ha anche proprietà antinfiammatorie: se applicato sulla pelle, il karité stimola le citochine e altre cellule infiammatorie a rallentare la loro produzione.
Questo può aiutare a ridurre al minimo l'irritazione causata da fattori ambientali, come il clima secco, e da condizioni infiammatorie della pelle, come l'eczema
ANTIRUGHE E INVECCHIAMENTO
Grazie a livelli significativi di vitamine A ed E, inoltre, ha anche un forte potere antiossidante e proprietà anti invecchiamento, perché protegge le cellule della pelle dai radicali liberi che possono portare all'invecchiamento precoce e a una pelle dall'aspetto spento.
Stimolando la produzione di collagene e favorendo la generazione di nuove cellule, il burro di karité può aiutare a ridurre quello che i ricercatori chiamano fotoinvecchiamento, ovvero le rughe e le linee sottili che lo stress ambientale e l'invecchiamento possono creare sulla pelle.
ALTRI BENEFICI
I prodotti a base di karité sono stati riconosciuti anche come ingredienti potenti per contrastare le infezioni cutanee causate dai funghi, per prevenire l’acne e facilitare la rigenerazione cellulare, che significa anche ridurre la riproduzione dei fibroblasti cheloidi (tessuto cicatriziale), favorendo al contempo la crescita di cellule sane che prendono il loro posto. Questo può aiutare la pelle a guarire, riducendo al minimo la comparsa di smagliature e zampe di gallina oltre che di altri generi di cicatrici, così come può velocizzare il rimarginarsi delle ferite. Studi scientifici ne hanno anche stimato le capacità di offrire una protezione solare aggiuntiva, anche applicandolo sopra la normale crema solare.
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