Gli Stati Uniti mettono un freno al governo keniano e alla sua smania di recuperare soldi dai contribuenti keniani e dalle aziende straniere presenti sul territorio, per far fronte al debito pubblico e continuare a far crescere il paese, ormai passato dalla terza fascia a “in via di sviluppo”.
Si sa che maggio è il periodo di decisioni e di anticipazioni, perché viene redatto il disegno di legge finanziaria che dovrà essere approvato dal parlamento di Nairobi a giugno e poi tradotto appunto in legge con la firma del presidente William Ruto.
Dalle anticipazioni che il Tesoro keniota ha fornito ai media la scorsa settimana, gli aumenti riguardano beni di primo consumo come il pane, di conforto come gli alcolici e nuove imposte annuali che fino ad ora il Kenya non aveva considerato. Una di queste è la tassa sulla circolazione delle automobili, di cui abbiamo parlato ieri e i cui particolari sono riportati qui: https://malindikenya.net/it/articoli/notizie/ultime-notizie/nuova-tassa-di-circolazione-sulle-auto-in-kenya.html
 

Ma sul piatto del governo c’è anche l’innalzamento dell’aliquota fiscale, attualmente fissata al 14%.
Ruto, intervenendo alla State House davanti ad una platea di studenti universitari, ha fatto intendere che entro la fine del suo mandato, vorrebbe portarla al 22%. Si può ipotizzare quindi un passaggio “morbido”, con aumenti del 2 o 3% annui.
Mentre l’opposizione minaccia nuove proteste di piazza, come accaduto l’anno scorso dove per manifestare contro il carovita, il paese ha pagato con il sangue di 30 morti e 305 feriti (dati delle organizzazioni umanitarie), l’ambasciatrice degli Stati Uniti, Meg Whitman, ha ammonito il governo Ruto.
In un’intervista televisiva, la rappresentante di Washington in Kenya, ha spiegato che "la tassazione è una questione globale e le aziende americane sottolineano spesso la necessità che il Kenya mantenga le tasse basse e stabili", mettendo in guardia Nairobi su una mossa che potrebbe demotivare gli investitori stranieri.


"Le imprese pianificano i loro investimenti con una prospettiva a lungo termine, in genere da cinque a sette anni. Pertanto, è fondamentale che le aliquote fiscali rimangano costanti durante questo periodo" ha detto Whitman. Intanto il presidente Ruto è stato invitato direttamente alla Casa Bianca e partirà nei prossimi giorni per gli Stati Uniti. Si tratta del sesto capo di Stato ad essere ricevuto direttamente da Joe Biden, e questa la dice lunga sull’importanza e sul potenziale del Kenya, oltre che dell’interesse strategico che riveste. La stampa keniota ipotizza che Ruto possa avanzare altre richieste di prestiti e finanziamenti, così da poter accontentare in parte il mercato Usa e non alzare le tasse più del dovuto.